In Cina una legge obbliga i figli a visitare i genitori più spesso

Nuove leggi nella Cina odierna. I figli dovranno andare a trovare più spesso i propri genitori. Lo dice una legge nazionale approvata dal Governo cinese che ha stabilito che i figli debbano preoccuparsi di più dei propri genitori, qualora questi ultimi abbiano un'età superiore ai 60 anni. Secondo la nuova norma, i figli avrebbero diritto a 20 giorni di permesso per andare a trovare i propri genitori, soprattutto per coloro che provengono da zone lontane o difficilmente raggiungibili. Oltre alle visite, i figli devono preoccuparsi delle esigente finanziarie e spirituali dei genitori. Il Governo cinese si trova a dover fronteggiare l'invecchiamento della popolazione; nel 2011 si contavano 185 milioni ultrasessantenni e si prevede che nel 2030 il loro numero raddoppierà. Questa legge risulta essere un tentativo di combattere contro l'abbandono degli anziani, che sono mantenuti dai figli perché il sistema pensionistico non copre il fabbisogno quotidiano, soprattutto nelle zone rurali; secondo la Scuola Nazionale di Sviluppo dell'Università di Pechino ha stimato che più di un quinto della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

Le obiezioni che stanno sorgendo intorno alla nuova legge riguardano soprattutto il significato di "più spesso", quante volte cioè si debba recarsi a casa. Inoltre, si dovrà fare i conti con la realtà lavorativa della prole, capire come evitare eventuali sanzioni da parte dei datori di lavoro. La norma è sintomo dei cambiamenti che stanno toccando la Cina contemporanea. Nonostante il rispetto per gli anziani siano ancora vivo, la pietà filiale si è indebolita fortemente nella società industriale. "Il sistema di sostegno alla famiglia tradizionale sta erodendo per molti motivi e credo che il governo vorrebbe rallentare questo processo", ha detto alla CNN Albert Park, il direttore del Emerging Markets Institute presso l‘Hong Kong University of Science and Technology. La normativa consente ai genitori di citare in giudizi i propri figli qualora questi ultimi non si prendano cura dei loro bisogni.