Il peggior lavoro del mondo? Pulire le case degli accumulatori seriali: “C’è di tutto”
Scarpe piene di topi morti, bottiglie ricolme di urina, ritagli di unghie e barattoli di rifiuti umani. Chiunque pensi che il proprio lavoro sia il peggiore del mondo, non ha ancora conosciuto quello di George Mensah, proprietario di una ditta inglese che si occupa di ripulire le case dei cosiddetti accumulatori seriali dopo la loro morte. A partire dal 2013, questo disturbo è stato riconosciuto dal sistema sanitario britannico come una vera e propria patologia, che può colpire chiunque, senza differenze di età e ceto sociale. Ed è un problema, a detta di George, che ha raccontato la sua esperienza ai giornali inglesi, in continuo aumento.
Oltre a fare bizzarre scoperte, gli esperti della ditta di pulizie di George, che ha la sede legale nel Merseyside, trovano di tutto e talvolta sono costretti a scavare all'interno delle montagne di immondizia accumulatesi in quei luoghi nel corso di venti o anche 30 anni. "Ultimamente siamo molto impegnati – ha detto George -. Se prima avevamo un intervento ogni mese, oggi ne abbiamo tre a settimana, ciò significa che il problema si sta diffondendo a macchia d'olio".
"Lo scorso anno – ha continuato George – abbiamo ripulito una casa bifamiliare di oltre 16 tonnellate di immondizia. In un'altra abbiamo trovato delle riviste che risalivano al 1987 e che, ammassate l'una sull'altra arrivavano fino al soffitto non permettendoci neanche di passare". All'interno di questi appartamenti gli esperti di pulizie hanno rinvenuto negli ultimi otto anni montagne di bottiglie di latte scaduto, pacchi di spaghetti, per non parlare dei sex toys e di altro materiale pornografico, tra dvd e riviste hard. Eppure, ha concluso, non si tratta di persone sporche: "Ognuno di questi accumulatori ha una storia alle spalle. Per questo amo comunque il mio lavoro e non lo cambiarei per niente al mondo".