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Il mistero della salma trafugata ventidue anni dopo la morte

I carabinieri stanno cercando di ricostruire uno dei furti più insoliti di sempre.
A cura di Redazione
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I carabinieri di Olbia, con l’ausilio dei reparti speciali del rio di Cagliari, stanno cercando di giungere alla soluzione di quello che sembra essere un vero e proprio mistero: il furto di una salma dal cimitero del piccolo centro di Loiri Porto San Paolo, in Sardegna. Si tratterebbe dei resti di Gian Luca Luciano, proprietario di una azienda di autotrasporti, morto nel gennaio del 1995 dopo un tragico incidente stradale sulla Sassari – Olbia.

Come spiegato dagli inquirenti, al momento non si esclude alcuna pista, anche se l’ipotesi più probabile resta il furto a scopo di estorsione nei confronti della famiglia Luciano. Stando a quanto riportano alcune fonti, gli inquirenti non avrebbero escluso nemmeno la pista delle messe nere, anche se nella zona non ci sono precedenti in tal senso.

Sotto osservazione vi sono i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e alcuni elementi biologici rinvenuti nella zona del cimitero che ospita la cappella di famiglia all’interno della quale era custodita la salma. Resta comunque fitto il mistero, anche perché la famiglia Luciano non è riuscita a dare alcuna indicazione utile agli inquirenti e non riesce a capacitarsi di un simile episodio. Sarà dunque necessario attendere i risultati delle prime analisi per avere un quadro più chiaro della situazione.

Il pensiero corre a un celebre precedente, ovvero il furto della salma di Mike Bongiorno. La bara col corpo del celebre presentatore italiano fu stata trafugata dal cimitero di Dagnente, vicino ad Arona, in Piemonte, nella notte fra il 24 e il 25 gennaio 2011. Il feretro fu poi rinvenuto nei pressi di un canale, nelle campagne del parco Sud di Milano, dopo una breve indagine che aveva sollevato un vero e proprio polverone mediatico (con ipotesi piuttosto fantasiose circa la natura del furto).

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