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La storia di Marco, che non può organizzare il funerale del marito morto in luna di miele

La coppia inglese si era sposata a giugno a Londra, ma l’Australia non ha una legge che tuteli le unioni tra persone dello stesso sesso. “Per loro non sono nessuno”, ha commentato l’uomo.
A cura di Claudia Torrisi
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Recentemente il presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Angelo Bagnasco, ha definito la discussione sulle unioni civili in atto in questo momento in Italia una "grande distrazione da parte del Parlamento rispetto ai veri problemi dell’Italia". La posizione lascia intendere che ci siano questioni sicuramente più rilevanti, che incidono in maniera più seria sulla vita delle persone.

Il fatto che uno stato non abbia una legislazione che regoli le unioni tra persone dello stesso sesso non è senza conseguenze. Il Guardian ha pubblicato la storia di Marco Bulmer-Rizzi, un uomo inglese che a giugno dello scorso anno aveva sposato a Londra il suo compagno, David. A dicembre i due erano partiti per la luna di miele in Australia, dove sabato scorso, mentre si trovavano a casa di un amico, David è caduto dalle scale sbattendo violentemente la testa. Purtroppo per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Oltre al dolore per un matrimonio finito prima di iniziare, per Marco se n'è aggiunto un altro: l'Australia non riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso e sul certificato di morte David sarebbe stato registrato come "non sposato". Per lo stato australiano, insomma, non esisteva nessun legame. "Per loro non sono nessuno", ha commentato Marco. Tutti gli adempimenti per il funerale li ha dovuti compiere il padre di David, Nigel Bulmer, che è venuto in Australia dopo aver saputo dell'incidente.

Marco ha contattato il consolato britannico per denunciare la situazione. Le autorità, però, gli hanno detto che "la legislazione è diversa da stato a stato, e che quindi al momento della registrazione morte l'autorità locale non può dichiarare il defunto come sposato". Ha scritto al primo ministro David Cameron, all'ufficio esteri e a tre deputati per chiedergli di difendere le proprie leggi nei territori stranieri. "Capisco che non possono cambiare la legge australiana – ha detto – e io non glielo sto chiedendo. Sto solo chiedendo al mio paese di rispettare le proprie leggi. Se il governo britannico è consapevole del fatto che altri paesi non riconoscono il matrimonio omosessuale dovrebbero cercare di difendere ciò che dice il loro diritto".

"Molti cittadini dell'Australia del sud troverebbbero terribile il fatto che la nostra legge non è riuscita a riconoscere l'amore e l'impegno della relazione tra David e Marco", ha commentato Harley Schumann, a capo del comitato South Australian Marriage Equality. Per il direttore nazionale del comitato Rodney Croome, il "tragico caso" dei Bulmer-Rizzi ha danneggiato la reputazione internazionale dell'Australia: "Sono arrabbiato per il dolore che stanno passando il partner di David e la sua famiglia e il fatto che il nostro governo ha inutilmente ritardato il provvedimento. Questa tragedia sottolinea non solo il bisogno di una legge per il matrimonio egualitario, ma anche la sua urgenza".

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