Il cacciatore vuole sparare all’elefante. Che reagisce e lo calpesta, uccidendolo
Davvero una tragica fine, quella di Ian Gibson, cacciatore professionista che per guadagnarsi da vivere accompagnava gli aspiranti cecchini in giro nelle foreste di Chewore Nord, nello Zimbawe, nel cuore dell'Africa Orientale, terra di safari e di una straordinaria e selvaggia natura. Gibson, armato di tutto punto, era con un cliente, quando ha avvistato un elefante gigantesco. Ha puntato l'arma, nel tentativo di mirare e ammazzare il pachiderma. Ma l'elefante, ad una distanza stimata in circa 150 metri, ha iniziato a correre furiosamente (un elefante raggiunge i 24 chilometri l'ora).
I due hanno tentato di scongiurare l'impatto, ma non è stato possibile se non in parte. È stato proprio Ian Gibson a soccombere, calpestato dal pachiderma e morendo all'istante. La notizia, diffusa dai media locali ha avuto una eco vasta, diffusa da numerosi siti ambientalisti. Motivo? Molti ritengono che l'animale si sia mosso esclusivamente per "legittima difesa". Nessuna aggressività, dunque, anzi, una reazione adeguata al rischio corso dal pachiderma, nel mirino di un fucile. E il dibattito, con tanto di feroci scambi di opinioni sul web, è servito.