Il bambino che piange sangue dieci volte al giorno. Il padre: “Soffre di una rara patologia, aiutatemi”
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Akhilesh Raghuvanshi ha 13 anni e soffre di una rarissima patologia: sanguina dalle orecchie, dagli occhi, dalla bocca, dalle gambe e anche dal cuoio capelluto fino a dieci volte al giorno. Una singolare disfunzione che in qualche modo ricorda le stigmate – gli squarci sulle mani e sui piedi di Gesù Cristo dopo il calvario e riconosciute dalla Chiesa in alcuni soggetti a cui il fenomeno si sarebbe manifestate, Padre Pio su tutti – e che sta facendo temere per la vita del povero ragazzo indiano. Akhliesh perde sangue pur non avendo subito tagli, graffi o lesioni di alcun tipo.
L'adolescente ha lasciato sconcertati diversi medici che rimangono perplessi circa le origini della sua condizione, che oltre a provocargli forti dolori, lo fa sentire estremamente stanco e soffrire di emicranie paralizzanti. Inizialmente i medici pensavano che Akhilesh soffrisse di emolacria, una condizione clinica che porta una persona a produrre lacrime parzialmente composte da sangue. Ma nono sono mai stati in grado di diagnosticarla ufficialmente. Ed ora il 13enne ha un disperato bisogno di una cura.
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"Sanguino dagli occhi, dalle mani, dalla testa… da ogni parte del corpo Può accadere una o possono essere anche 10 volte in un giorno. "A volte, l'emorragia si ferma e non riprende per mesi. Ma negli ultimi 15 giorni ho sanguinato quasi tutti i giorni” dice il giovane che vive coi suoi genitori nella suddivisione indiana di Ashoknagar. Dopo che i suoi familiari hanno deciso di farlo vedere dagli specialisti, Akhilesh ha trascorso un mese sotto osservazione, ma i migliori cervelli di diverse università superiore non sono riusciti a capire di cosa soffrisse. "L’abbiamo fatto visitare dai migliori medici in India. Nessuno di loro sembra di capire che cos’è questa malattia e come può essere curata” ha detto Arun, suo padre. "Temo per la vita di mio figlio. Mi appello ai medici di tutto il mondo, vi prego di intervenire e a salvare mio figlio” dice ancora l’uomo.