I medici non curano la sua epilessia: “Si riprenderà”. Bimbo muore a due anni
Noa Williams aveva cominciato soffrire di forti attacchi di epilessia sin dall’età di un anno. Come spiega il Mirror, i genitori preoccupati avevano portato il figlioletto da diversi medici e tutti avevano detto loro di non preoccuparsi: “Le crisi epilettiche presto scompariranno”; ma qualche mese dopo il piccolo è morto nel sonno.
“Le crisi aumentavano” ha dichiarato il padre del piccolo, “e noi non sapevamo più come gestirle”. I genitori, spaventati, avevano consultato il loro medico di fiducia che li aveva tranquillizzati, ma Noa non è mai migliorato. Gli specialisti li hanno sempre assicurati che il figlio sarebbe stato bene in futuro, intorno ai 6 anni le crisi epilettiche sarebbero state solo un lontano ricordo. Eppure, le cose non sono mai cambiate. Le crisi del figlio erano sempre più forti e i genitori temevano che i medici si sbagliassero. Una notte le loro paure purtroppo si sono trasformate in realità: il padre di Noa, come sempre, si era alzato durante la notte per controllare che il piccolo stesse bene, ma quando è entrato nella stanza lo ha trovato in stato d’incoscienza e ricoperto da macchie violacee. Ha immediato chiamato aiuto, ma quando è arrivata l’ambulanza era già troppo tardi.
Il bimbo è morto all'età di 2 anni nell’ottobre del 2015, e il suo decesso è stato archiviato come morte bianca nonostante i genitori siano convinti che la colpa sia da attribuire all’incompetenza dei medici. I coniugi Williams hanno deciso di raccontare la loro tragica storia anche e soprattutto con l’intenzione di sensibilizzare al problema dell’epilessia infantile, raccogliendo anche denaro per le famiglie che si trovano nella loro stessa condizione.