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“Ho perso mia figlia, voglio aiutare altre madri che hanno sofferto di aborti spontanei”

Laura Richards, 45enne americana, ha ricordato i momenti strazianti in cui, nove anni fa, i medici le comunicarono il suo aborto spontanea. “Ho 4 figli maschi, volevo davvero tanto una femminuccia. Ora voglio raccontare la mia esperienza per aiutare mamme che hanno sofferto come me”.
A cura di B. C.
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Laura Richards, 45 anni, è una mamma americana di 4 bambini. Nove anni fa però ha vissuto una dramma straziante per oggi genitore: un aborto spontaneo. Ora la donna, di Boston (USA), ha deciso di raccontare la sua drammatica esperienza dalle pagine del Daily Mail. Laura, scrittrice, ha detto che a distanza di quasi una decennio ancora piange ancora la sua Lucy Grace, che se fosse vissuta, oggi avrebbe nove anni. La donna che vive in Massachusetts, con il marito Kevin, 47enne, ei loro quattro figli Jack, 3, Harry, 10, e i due gemellini, Nick e Charlie, di 14 anni, ha descritto il momento straziante in cui i medici le comunicarono l’aborto spontaneo alla 18 settimane di gravidanza. Il suo racconto è stato condiviso anche sul sito web Scary Mommy, in cui le mamme danno conto di esperienza più o meno belle sulle proprie gravidanze.

“Avrei tanto voluto una bambina” ha raccontato Laura, che ha quattro figli maschi. “Il giorno dell’ultima scansione avevo come l’impressione che qualcosa potesse andare storto” ha ricordato. Quando la levatrice non è riuscita a trovare il battito cardiaco della nascitura, Laura ha detto di sapere “che le mi peggiori paure erano state confermate”. “Vedevo la nostra bambina sullo schermo, era già perfettamente formata con un naso carino, le labbra, le dita dei piedi. Ma c’era questo silenzio”, ricorda la 47enne. Ad un certo punto il tecnico ha detto: "Mi dispiace tanto. Non riesco a rilevare un battito cardiaco”. Laura ha affermato di aver avuto un “enorme conforto” dalla consapevolezza che la figlia “è in cielo e che un giorno saremo di nuovo insieme”. Ma ora vuole parlare della sua esperienza, in modo tale da aiutare altre madri che hanno sofferto di aborto spontaneo.

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