Ha una scossa elettrica mentre è in piscina: Jade, 9 anni, resta paralizzata a vita
Stava giocando nella piscina di un hotel in Cambogia, dove si trovava in vacanza con la sua famiglia, quando, a causa di uno choc elettrico, ha rischiato di perdere la vita, anche se rimarrà paralizzata e sfregiata per il resto della sua vita. E' successo lo scorso luglio a Jade Miller, bimba inglese di 9 anni, ma solo nei giorni scorsi la sua vicenda è stata resa nota dai media locali. La piccola, che si stava divertendo a fare dei tuffi in acqua insieme ad un'amica, si è aggrappata al cablaggio elettrico dell'impianto in cui stava nuotando, ed è rimasta paralizzata dal collo giù, perdendo anche la capacità di vedere e di parlare. Anche il cuore ne ha risentito e ne è rimasto danneggiato.
I genitori della bambina, Meredith e Simon, hanno fatto di tutto per racimolare circa 20mila sterline per poter noleggiare una eliambulanza per trasportare Jade in un ospedale thailandese, che avrebbe potuto aiutarla e darle cure più sicure. "Le sue condizioni erano critiche, se non l'avessimo trasferita altrove nelle 48 ore successive sarebbe morta sicuramente", ha ricordato la mamma. Le ustioni provocate dalla scossa elettrica le hanno lasciato cicatrici lungo le gambe, coperte in parte con parti di pelle rimosse dalla sua schiena. "Sono arrabbiata per quello che mi è successo – ha fatto scrivere la ragazzina ai gestori del resort dove si è verificato l'incidente -. Sono quasi morta per colpa vostra e ora sono preoccupata per altre persone a cui potrebbe accadere lo stesso".
La famiglia di Jade ha anche raccontato come l'albergo si sia limitato a pagare loro solo la prima notte in ospedale, lasciando scoperto il resto delle cure mediche, per un totale di circa 30mila sterline. Dopo aver stabilizzato il suo cuore, i medici hanno continuato con gli innesti di pelle. La bambina si sta riprendendo lentamente, ma deve ancora superare il trauma. Intanto, i gestori del resort cambogiano teatro della tragedia si difendono: "Jade stava giocando in un'area della piscina riservata al personale, per altro 15 minuti dopo la chiusura della struttura. A provocare le ustioni è stata una lampada non uno choc elettrico".