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Ha perso tutti e quattro gli arti, si è allenato cinque anni e ha scalato il Cervino

Un risultato raggiunto la settimana scorsa dall’alpinista Jamie Andrew, il primo senza gambe e braccia a portare a termine una missione del genere. l quarantasettenne ha impiegato circa tredici ore per raggiungere la cima della montagna e ritornare al campo base. Un tempo di circa cinque ore superiore a quello della maggior parte degli scalatori.
A cura di C. T.
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Cinque anni di duro allenamento per essere il primo uomo con tutti e quattro gli arti amputati a raggiungere i 4.478 metri della vetta del Cervino. Un risultato raggiunto la settimana scorsa dall'alpinista Jamie Andrew, accopagnato da due guide stagionali dell'International School of Mountaineering. "Alla fine, scalare la montagna è stata la parte più semplice. Invece l'innesto delle protesi, la preparazione, i tentativi e gli errori sono stati quella più complicata", ha spiegato Andrew. Il quarantasettenne ha impiegato circa tredici ore per raggiungere la cima della montagna e ritornare al campo base. Un tempo di circa cinque ore superiore a quello della maggior parte degli scalatori.

Dopo aver perso gli arti, Andrew ha imparato nuovamente a camminare, e anche a sciare e a correre sulla lunga distanza. Tutto questo prima di tornare alla sua grande passione originaria: l'alpinismo. Con l'aiuto di protesi robuste e bastoncini speciali adattati alle sue esigenze, è stato in grado di risalire verso il picco della montagna. Quando aveva bisogno di scalare, Andrew ha raccontato che utilizzava quello che resta delle sue braccia per aggrapparsi alle rocce.

Il quarantasettenne ha annunciato di essere il primo ad aver perso gambe e braccia ad aver compiuto un'impresa simile. Circostanza confermata anche da Kurt Lauber, una guida alpina svizzera e direttore del Hörnlihütte (il campo base), che ha affermato di non conoscere altri casi del genere. Ad ogni modo, la guida – nonostante i complimenti per l'impresa – ha messo in guardia dal sottovalutare le difficoltà del monte Cervino: Andrew e la sua spedizione, infatti, hanno raggiunto il campo alle 7 di sera, mancando di poco un attacco di cattivo tempo in cui sono stati uccisi altri due britannici che stavano facendo arrampicata sul versante italiano della montagna. Insomma, per il direttore del Hörnlihütte è importante che anche le persone che non sono disabili non si facciano un'idea sbagliata e pensino che la scalata sia piuttosto facile.

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