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Ha 5 anni e un tumore: per 2 anni i medici avevano detto ai genitori che era solo un’infezione

La storia della piccola Myla Carter arriva dalla Gran Bretagna. Dal 2016 a oggi i genitori hanno portato la figlia almeno dieci volte dai medici, ma nessuno ha capito il suo problema. Solo ora la terribile diagnosi: la speranza è che non sia troppo tardi per salvarla.
A cura di S. P.
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Un tumore di Wilms ai reni. Questa la terribile diagnosi arrivata dopo due lunghi anni di continui malesseri per la piccola Myla Carter, una bambina britannica che oggi ha cinque anni. Una bambina che stava male da tempo ma, come scrivono i tabloid inglesi, solo adesso i medici hanno saputo dire ai suoi genitori il suo problema. Per due anni la piccola è stata rimandata continuamente a casa dai dottori, convinti di trovarsi di fronte solo a una infezione virale, ma purtroppo la verità era un’altra. Secondo quanto emerso i genitori di Myla, Trevor e Lindsey, dal 2016 a oggi hanno portato la figlia almeno dieci volte dai medici del Carcroft Health Center a Doncaster, in Gran Bretagna. Myla si lamentava per frequentissimi dolori allo stomaco seguiti da violenti episodi di vomito e la mamma e il papà non riuscivano a capire il perché. I medici, da parte loro, parlavano appunto di infezione. E ora che finalmente hanno capito che la piccola ha un tumore potrebbe essere troppo tardi. Dato che per due anni non è stato fatto nulla per contrastare il terribile male, le probabilità di sopravvivenza di Myla si sono ridotte di almeno il 20 percento.

La bimba attualmente è molto debole, è dimagrita di tre chili e fa fatica anche a camminare. Ha appena iniziato un ciclo di chemioterapia che durerà 34 settimane e per questo sta perdendo anche tanti capelli. “È straziante quello che è successo – ha detto la mamma – vorrei solo poter tornare indietro ed essere più pressante nei confronti dei medici, è l'unica cosa che mi rimprovero. Ma d'altra parte avevo  fiducia in loro, cos'altro avrei potuto fare? All'inizio, quando mi hanno detto che si trattava di un tumore, stavo impazzendo, adesso cerco solo di pensare a cosa posso fare per farla stare meglio”. Intanto Sue Bushell, business manager di Great North Medical Group, che gestisce il Carcroft Health Center, ha dichiarato: “Il nostro senior partner ha studiato questo caso e ha confermato che ci siamo attivati immediatamente quando il problema è stato portato alla nostra attenzione”. E Sewa Singh, direttore medico di Doncaster e Bassetlaw Teaching Hospitals, ha invece rivolto “i migliori auguri” a Myla e alla sua famiglia: “Li invitiamo a mettersi in contatto con il nostro Patient Experience Team per qualunque problema relativo alla sue cure presso la Doncaster Royal Infirmary”.

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