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Guerra Pisapia-Dolce&Gabbana: animalisti contro i due stilisti

La giunta nega castello Sforzesco ai due stilisti definendoli evasori preventivamente. I due, indignati, rispondono con la chiusura dei negozi per protesta. Nella guerra intervengono gli animalisti, che attaccano: “Indignati siamo noi per gli animali che uccidete”.
A cura di Andrea Parrella
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Nella enorme diatriba tra comune di Milano e la coppia di stilisti Dolce&Gabbana, si infilano gli animalisti. Fino a questa mattina infatti gli attori della querelle erano due: da una parte la giunta Pisapia che per mezzo della firma dell'assessore al Commercio Franco D'Alfonso aveva fatto sapere di non voler cedere ai due imprenditori castello Sforzesco per le sfilate a settembre, definendoli due evasori (fermandosi indelicatamente al solo primo grado di giudizio, che condanna i due a un anno e 8 mesi); dall'altra proprio i due stilisti, che inorriditi da questo attacco preventivo hanno risposto con una calata di saracinesche a Milano nella giornata di oggi, provocando un effetto domino mediatico di proporzioni enormi.

Ma nel pomeriggio è intervenuto a sfavore di Dolce&Gabbana il gruppo Centopercentoanimalisti, il quale ha inscenato una contestazione in via Spiga con uno striscione che recitava "L'indignazione è solo per gli animali che avete ucciso" , legandosi alla loro di indignazione, quella per l'attacco di D'Alfonso. Non schierati con la giunta Pisapia, ma ugualmente contro i due stilisti, che sono stati tuttavia difesi da una folta schiera di fan, ammiratori o anche esponenti politici, evidentemente di fazione opposta a Pisapia. Su tutti Daniela Santanché, che non le manda a dire: "Pisapia chieda scusa ai due stilisti cui l'Italia intera deve molto e la smetta di trattare Milano come un soviet".

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