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Giovane calciatore muore per un tumore al pene prima di diventare padre per la seconda volta

Dale Clarke, un 26enne inglese padre di un bambino di sei anni, è morto in seguito a una battaglia contro il cancro lunga circa un anno. La sua compagna fra un mese lo avrebbe reso padre per la seconda volta di una bambina.
A cura di S. P.
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Dale Clarke, un calciatore di ventisei anni, non ce l’ha fatta. È stato sconfitto, dopo una battaglia lunga circa un anno, da un raro tumore al pene. Il giovane si è spento domenica in un ospedale di Newcastle upon Tyne, in Inghilterra. Fra un mese la sua compagna Paige King lo avrebbe reso padre per la seconda volta di una bambina. Come si legge sui media britannici, Dale aveva subito un primo intervento per rimuovere il tumore e contro ogni previsione la compagna era rimasta incinta. Lo scorso aprile Dale e Paige avevano anche organizzato una festa di fidanzamento. Avevano inoltre trovato una nuova casa in cui trasferirsi, ma purtroppo il giovane ha trascorso le ultime settimane della sua vita in ospedale. In totale Dale, che si era rivolto ai medici dopo aver notato di avere una massa che cresceva sempre più sul suo pene, ha subito cinque interventi, si è sottoposto a nove cicli di radioterapia e due di chemioterapia. Ha combattuto con coraggio, ma purtroppo nulla è servito per salvarlo.

Voleva vivere abbastanza per vedere crescere i suoi figli – Il suo allenatore Tim Hutchinson, che ha lavorato con Clarke per un decennio, ha parlato di lui come di “un ragazzo davvero divertente e adorabile”. “Avrebbe fatto qualsiasi cosa per te. Ti avrebbe dato il suo ultimo centesimo se ne avessi avuto bisogno”, ha aggiunto l’uomo. Dale Clarke, che giocava come centrocampista per la Forest Hall Fc, aveva detto di sperare di poter vivere abbastanza per poter vedere crescere i suoi figli: “Sono assolutamente distrutto come persona, faccio fatica ad andare in bagno e il mio pene non serve ad altro che urinare, il cancro si sta impegnando a divorarlo e probabilmente lo perderò presto”, aveva detto il giovane lo scorso marzo. “Ma io sono un soldato – aveva aggiunto spiegando che ormai non era più importante la sua vita sessuale distrutta -. Ho i miei figli a cui pensare e non posso essere egoista e arrendermi”. Oltre alla piccola che deve ancora nascere il giovane lascia un figlio di sei anni.

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