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Gemelle precipitano in auto da un burrone: una muore, l’altra no. Forse è omicidio

Secondo l’accusa, Alexandria avrebbe volontariamente fatto precipitare l’auto su cui viaggiava con la sorella Anastasia sulla scogliera sottostante l’autostrada che stavano percorrendo. Alcuni testimoni le avrebbe viste prendersi per i capelli e litigare furiosamente.
A cura di B. C.
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Sta tenendo banco negli Stati Uniti il caso del tragico incidente che ha visto protagoniste due gemelle di 37 anni, Alexandria e Anastasia Duval. Nei giorni scorsi erano precipitate con la loro vettura da una scogliera a Maui, nelle isole Hawaii. Anastasia era morta sul colpo, dopo un volo di oltre 60 metri, mentre Alexandria, gravemente ferita, era stata soccorsa e portata in ospedale. Le indagini hanno portato ad un colpo di scena: Alexandria avrebbe accelerato intenzionalmente per buttarsi giù dal burrone. Il retroscena è stato rivelato alle autorità dai testimoni che hanno infatti riferito di aver visto, prima del salto, le due sorelle litigare furiosamente all'interno dell'abitacolo. Alexandria, che era al volante, avrebbe afferrato per i capelli la gemella, visibilmente alterata.

La ragazza sopravvissuta è stata quindi incriminata ufficialmente per omicidio, anche perché, dopo essere stata dimessa, avrebbe subito tentato di lasciare la città. Sorprendentemente però un giudice ha deciso di non procedere nei suoi confronti. “Non vi sono ragioni per accusarla di omicidio” ha detto il giudice Blaine Kobayashi. Dall'inchiesta sono peraltro emersi piccoli precedenti penali per entrambe le Duval e il fatto che avessero deciso di cambiare cognome – da Dadow a Duval – e di trasferirsi alle Hawaii per cominciare una nuova vita.

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