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Foto pedopornografiche sul computer, 51enne: “Sono di mia moglie e dei miei figli”

James Devine, 51enne inglese, aveva provato a declinare le proprie responsabilità facendole incredibilmente ricadere sui propri cari. Messo alle strette, alla fine ha ammesso che le migliaia e migliaia di immagini pedopornografiche trovate sul pc di casa erano sue.
A cura di B. C.
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Guardando le migliaia e migliaia di immagini pedopornografiche trovate sul computer di James Devine, il giudice Robert Juckes l’ha descritto come il “peggiore e più inquietante archivio che abbia mai visto”. Ma il presunto pedofilo ha incredibilmente incolpato la moglie e i tre figli: “Sono loro che usavano quel computer, io non c’entro”. L’uomo è stato arrestato dopo che la coniuge, che ha già avviato un procedimento di divorzio, ha denunciato il futuro ex marito e il suo pc è stato sequestrato.

Solo la settimana scorsa, messo alle strette dagli inquirenti, Devine, 51 anni, ha ammesso le proprie responsabilità di fronte alla Corte di Winchester. Il Procuratore Paul Cook ha spiegato che le immagini erano tutte nascoste in “uno spazio inaccessibile” all'interno del computer che la sua famiglia non sarebbe stata in grado di trovare facilmente. L’uomo inizialmente aveva spiegato di non essere il solo ad aver l’accesso a quel supporto informatico e che, anzi, la moglie e i tre figli lo usavano molto più spesso di quanto lui non facesse. Ha quindi coinvolto anche i suoi familiari, interrogati a turno dalla polizia.

Solo in un secondo momento, si è preso le proprie responsabilità: “Ha compreso le sue colpe, lo ha fatto per evitare alla sua famiglia di dover venire in tribunale a testimoniare” ha spiegato il suo avvocato Jon Stannilan. “Il mio cliente sa quel che ha fatto. Ha allontanato la propria famiglia. Si è alienato dalla società. Si vergogna di quel che ha fatto, e questa è già una punizione”.

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