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Finge la sua morte per intascare assicurazione sulla vita da 1,3 milioni di euro

Sanjay Kumar, 45 anni, ha fatto diffondere la notizia della sua morte e cremazione a Delhi, in India. Il suo obiettivo era ottenere i soldi dell’assicurazione e cancellare la montagna di debiti accumulata. Ma è stato smascherato ed ora è in galera.
A cura di B. C.
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Un uomo d'affari è finito in galera per aver finto la propria morte in India nel tentativo di intascare quasi 1,4 milioni di euro truffando la propria assicurazione sulla vita. Sanjay Kumar, 45 anni, di Watford (Regno Unito), aveva fatto spargere la voce della sua morte per “febbre cerebrale”, ma in realtà era vivo e vegeto. Si trovava infatti a Delhi per ottenere un falso certificato di morte e una ricevuta di conferma della sua immaginaria cremazione. La notizia è riportata dal Daily Mail. Kumar, cittadino britannico, ma nato in India, era volato nella Capitale dell’india per un viaggio di lavoro il 3 novembre 2011. In seguito avrebbe inviato una mail a sua moglie Anju, 46 anni, con la quale la informava di un grave malattia che lo aveva colpito e costretto al ricovero in ospedale. Il 26 dello stesso mese, la donna, madre di tre figli, ha affermato di aver ricevuto una altro messaggio di posta elettronica la informava che Sanjay era stato ucciso da una ‘febbre cerebrale' ed era stato ​​cremato.

Su queste basi ha cercato di usufruire di due diverse polizze assicurative per un totale di 1,155 milioni di sterline. Una delle due agenzie, la Scottish Provident, si è insospettita per le circostanze della ‘morte’ del suo cliente e ha avviato un'inchiesta. Gli investigatori ha quindi scoperto che la signora Kumar aveva inviato 1.522 sterline al marito tramite Western Union. Questo due giorni dopo il presunto decesso. L’IFED (una unità della polizia britannica specializzata nella lotta alle frode assicurativi) ha scoperto che Sanjay aveva accumulato debiti per migliaia e migliaia di sterline. L'uomo d'affari era stato direttore di nove società dal 1990, e si lamentava delle "minacce" dei suoi creditori. La coppia era stata anche costretta ad ipotecare la propria casa a Watford. Dopo aver realizzato che frode era fallita, Kumar è tornato nel Regno Unito sotto falso nome per raggiungere la moglie, ma è stato subito arrestato. Sanjay è stato condannato a 30 mesi di carcere, per la moglie la pena è stata sospesa.

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