Figlio di 2 anni piange, lo picchia fino a fratturargli il cranio e ucciderlo
Avrebbe picchiato il figlioletto di appena due anni perché non riusciva a farlo smettere di piangere, accanendosi su di lui a botte fino a fratturargli il cranio e ucciderlo. Queste le pesantissime accuse nei confronti di un padre statunitense di 33 anni, Ricardo Soto, ora arrestato dalla polizia di El Paso, nello stato del Texas che gli contesta i reati di abusi su minori e omicidio del figlio. L'episodio giovedì scorso nell'abitazione di famiglia a Ruidoso Downs, nello Stato del Nuovo Messico, quando l'uomo ha chiamato il numero di emergenza e ha riferito che suo figlio non rispondeva agli stimoli. Quando i paramedici sono arrivati sul posto, però, c'era solo il piccolo; del 33enne non vi era traccia. Mentre il bambino veniva curato in ospedale, il padre è stato arrestato alcune ore dopo mentre tentava di entrare negli Stati Uniti dal Messico, dove probabilmente era fuggito.
Il genitore è finito così in carcere ma purtroppo il piccolo Jeremiah non ce l'ha fatta. Nonostante le cure in ospedale, infatti, i medici non hanno visto miglioramenti alle attività cerebrali del piccolo che ha subito lesioni estese al cervello. Alla fine il personale del Lincoln County Medical Center di Ruidoso ha deciso di staccare le macchine per il supporto vitale che tenevano in vita il piccolo di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. Gli esperti medici hanno indicato che le ferite del bimbo sono coerenti con l'abuso fisico e non sono state casuali. Il padre dal carcere afferma di non aver colpito il bimbo e di non sapere come suo figlio si sia fatto male. Ha spiegato di essere fuggito dal paese perché era spaventato.