Condannato a morte per aver stuprato e ucciso una 17enne
Nello stato americano del Missouri il boia è in piena attività: in cinque mesi cinque esecuzioni capitali con iniezioni letali; l'ultima è stata quella per un sessantenne giustiziato per lo strupro e l'omicidio di un'adolescente. La questione controversa è la procedura di esecuzione prevista dallo stato del Midwest, che viene effettuata con un prodotto controverso. Questa era almeno la teoria degli avvocati dell'ultimo giustiziato, Jeffrey Ferguson, 59 anni, condannato a morte per il sequestro, lo stupro e l'omicidio di una 17enne nella periferia di Saint-Louis, nel 1989. Il corpo della ragazza fu ritrovato tredici giorni dopo il suo sequestro nella stazione di servizio dove lavorava. Un complice si era dichiarato colpevole ed era stato condannato all'ergastolo con possibilità di liberazione. Il condannato aveva sostenuto che l'iniezione endovenosa di pentobarbital sarebbe stata preparata da un laboratorio farmaceutico non riconosciuto a livello federale, di cui le autorità del Missouri si rifiutavano di rivelare il nome e che la sostanza potesse provocargli sofferenze anticostituzionali. Nonostante la pubblica denuncia, la procedura è andata avanti: il condannato ha percorso l'ultimo miglio e alla fine si è comunque proceduto alla somministrazione della sostanza letale questa notte.