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Colpito da un ictus due ore dopo la sua nascita: Archie si salva miracolosamente

Archie non respirava quando è venuto al mondo e ha trascorso tre giorni attaccato ad una macchina per il supporto vitale. Ora è tornato a casa con la sua mamma, ma i medici non hanno la certezza che quell’ictus non abbia provocato dei danni a lunghi a termine.
A cura di B. C.
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Il piccolo Archie James detiene un record non certo invidiabile: è la più giovane vittima di ictus del Regno Unito, dopo aver subito l’attacco a sole due ore dalla sua nascita. Il neonato infatti non respirava quando è venuto al mondo, il 3 dicembre dell'anno scorso, ed è stato immediatamente doveva essere rianimato. Poco dopo ha cominciato a soffrire di attacchi epilettici. Dopo essere stato sedato, si è fatto un viaggio di oltre cento chilometri dal West Cumberland Hospital, Cumbria, alla Royal Victoria Infirmary di Newcastle. Ha trascorso tre giorni nel reparto di cure speciali dove è stato tenuto in vita da una macchina e guardato tutto il giorno da un medico.

"Quando Archie è nato, tutto il mio mondo è diventato oscuro” dice papà David, 32enne. "Fino a quel momento non avevamo avuto complicazioni. Trovarci all'improvviso davanti alla prospettiva che nostro figlio potesse non sopravvivere era davvero troppo” ammette l’uomo. "Siamo andati al settimo cielo quando Archie ha iniziato a respirare da solo, ma sapevamo che non era finita. Tutto sembrava fuori dal mio controllo: Emma è stata portata nel reparto postnatale e Archie è stato ricoverata presso l'unità speciale per l'assistenza ai bambini”. I medici non erano in grado di capire se Archie fosse stato colpito da un ictus durante il travaglio o dopo la sua nascita. Solo dopo cinque giorni, mamma e figlia sono stati in grado di tornare a casa.

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Per fortuna, gli specialisti hanno previsto che il bimbo ha una probabilità del 90% di rimettersi completamente, sebbene non sia ancora chiaro se l'ictus abbia causato danni a lungo termine. David sta ora raccogliendo fondi per l'organizzazione benefica che ha supportato la sua famiglia durante quell’esperienza che definisce "straziante". Ha anche preso parte ad una corsa ad ostacoli, la Total Warrior, la per raccogliere denaro per The Sick Children's Trust.

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