Coffee shop, addio: Maastricht vieta l’ingesso nei locali a turisti italiani, francesi e spagnoli
Non c'è nessuna guida di viaggio che non celebri l'Olanda e le città di Amsterdam e Maastricht come alcuni dei luoghi europei più divertenti e pullulanti di vita. Come tutti sanno, un viaggio in Olanda non può prescindere da una visita ai tantissimi coffee shop che la popolano: i coffee shop in Olanda stanno come le porcellane ad Amalfi e nessun turista in viaggio nel sud Italia torna a casa prima di una tappa ai negozi di artigianato. Così come le ceramiche, anche i coffee shop e i loro prodotti sono una vera e propria attrattiva turistica: l'Olanda è meta di giovani attratti da quest'avamposto di libertà nordica dove dalle vetrine occhieggiano prostitute e venditori di cannabis. Almeno fino ad ottobre.
Ieri, infatti, l'Associazione di Maastricht (di cui fanno parte 13 dei 14 negozi dediti alla vendita di cannabis) ha deciso che da ottobre l'ingresso ai coffee shop della città sarà riservato ai cittadini olandesi, belgi e tedeschi. Un provvedimento che nasce per adeguarsi alle esigenze della città a sud dell'Olanda dove l'aumento di traffico (con consequenziali incidenti), le risse, la presenza di spacciatori abusivi e schiamazzi notturni compromettono seriamente la quiete e la pubblica sicurezza, specialmente nel fine settimana.
Chi crede che la discriminazione nei confronti di italiani, francesi e spagnoli sia immotivata dovrà ricredersi. Il limite imposto, infatti, è frutto di un'analisi dalla quale è risultato che cittadini olandesi, belgi e tedeschi si muovono sui mezzi pubblici per raggiungere la città, mentre gli italiani, gli spagnoli e i francesi, che costituiscono una minoranza turistica, si recano a Maastricht con l'auto. Vietando l'ingresso nei coffee shop a questa categoria di utenti, le autorità sperano di ridurre il traffico e i problemi citati sopra di circa il 20%.
Le controversie legate al turismo della cannabis a Maastricht stanno gettando le basi per una legge nazionale: è al vaglio del Governo la proposta di una "tessera cannabis" dedicata ai soli olandesi, una sorta di pass per accedere ai 670 coffee shop disseminati sul territorio nazionale. Sebbene la decisione sembra essere discriminatoria, nel dicembre del 2010 la Corte di Giustizia europea ha stabilito che il governo olandese, al fine di arginare le problematiche legate al turismo della droga, ha il diritto di emanare i provvedimenti più opportuni.