video suggerito
video suggerito

Cane salva padrone con il suo calore. Un anno prima era stato abbandonato

Otis Orth si ritrova con le ossa rotte nei ghiacci dell’Alaska. Con quelle temperature, 24 ore sono un tempo più che sufficiente per morire assiderati. Ma il suo cane lo riscalda, allontana un corvo e “chiama” i soccorsi.
A cura di Redazione
16.625 CONDIVISIONI
Amber, in posa con un agente dell'Alaska dopo aver salvato il padrone Otis Orth.
Amber, in posa con un agente dell'Alaska dopo aver salvato il padrone Otis Orth.

Poteva morire assiderato, con le ossa rotte e con un corvo che faceva antipasto del suo corpo. Se Otis Orth oggi è ancora vivo, lo deve tutto alla fedeltà di una golden retriever, Amber, che non lo ha abbandonato mai, nemmeno quando tutto sembrava perso. Orth, uno statunitense di 52 anni, si stava recando in paese a bordo del suo gatto delle nevi, quando ha deciso di accorciare i tempi abbandonando la pista. Era a 180 chilometri a nord di Anchorage, in Alaska, quando il suo veicolo è incappato in una buca e si è capovolto. L'uomo è stato catapultato qualche metro più in là e nell'impatto si è rotto gambe e braccia e ha riportato qualche graffio in volto. Lontano dalla strada e dall'occhio dei passanti, le temperature polari dell'Alaska lo avrebbero ucciso in poche ore se la sua cagna non lo avesse soccorso. Amber si è accoccolata sul ventre di Orth, posandogli il muso sulla pancia. Non ci sono dubbi, osserva l'uomo, "il suo calore mi ha tenuto in vita".

Un corvo ha iniziato a girare sulle teste dei due amici. Qualcosa più di un presagio, tanto che Orth ha confidato: "avevo paura per gli occhi, me li avrebbe beccati, mi avrebbe accecato, e non potevo muovere neanche un dito". Amber ha quindi iniziato ad abbaiare contro il corvo, avvisando l'uccello di avvicinarsi. Poi la speranza dopo circa 24 ore di sofferenza: il rumore di un altro gatto delle nevi nelle vicinanze ed Orth che incoraggia Amber ad andare a vedere. Lei obbedisce, raggiungendo Tom e Maynard Taylor sul loro veicolo. I due fratelli hanno accelerato pensando si trattasse di un cane abbandonato, ma, osservando che Amber proprio non voleva cedere, le hanno prestato attenzione. L'hanno seguita e hanno così trovato Otis, prossimo all'assideramento.

Nel suo letto d'ospedale, ormai guarito, Orth ha raccontato la storia di Amber: una cagna accolta in casa sua a Natale, dopo essere stata un anno in canile. I suoi vecchi padroni l'avevano lasciata là perché, avuta una bambina, avevano preferito lasciare Amber. "Ha sempre dormito ai piedi del mio letto sin da quando l’ho presa – confida commosso il cinquantaduenne – ma ora credo che le farò spazio al mio fianco. Credevo di essere stato io ad averla salvata, e invece è lei che ha salvato me. Le devo la vita".

16.625 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views