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Cane Angelo, la questura apre procedimenti per misure di prevenzione contro responsabili

Primo provvedimento della questura verso i quattro responsabili dell’uccisione del cane Angelo a Sangineto, in Calabria. I quattro avevano poi pubblicato il video delle sevizie e della morte della povera bestia.
A cura di Luisa Cornegliani
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Gli amanti degli animali segnano una prima vittoria contro i quattro ragazzi denunciati per aver torturato e ucciso il cane Angelo. Dopo mesi di silenzio e attesa, oggi la Questura di Cosenza su indicazione dei carabinieri ha iniziato un procedimento finalizzato all'emissione di quattro misure di prevenzione nei confronti dei giovani Nicholas, Luca, Francesco e Giuseppe. Ufficialmente la decisione non è legata al crimine di cui sono accusati, ma certo è il segno che qualcosa si sta muovendo e che quanto meno i quattro ragazzi sono stati tenuti sotto osservazione dai carabinieri che ne hanno notato i comportamenti al limite del lecito, segnalandoli al questore di Cosenza.  Insomma, il questore li ha messi in guardia in modo che non frequentino pregiudicati o locali frequentati da pregiudicati, in modo che tengano comportamenti consoni. Per ora l'avviso è solo orale, ma se non modificassero le loro abitudini potrebbero arrivare misure ben più gravi, direttamente dal tribunale.

Contattati da Fanpage, i carabinieri della stazione locale di Sangineto non confermano né smentiscono la notizia.

Queste misure potrebbero essere l’anticamera di misure di sicurezza più gravi e non sono direttamente legate alla barbara uccisione dell'animale, ma al comportamento tenuto dai quattro prima e dopo il fattaccio. Sul merito la Procura di Paola continua a indagare e le indagini preliminari sono ancora in corso.

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