Cameriere licenziato perché scortese, lui fa ricorso: “Non sono sgarbato, sono francese”
Dopo aver lavorato per diversi mesi come cameriere in un ristorante del posto, i titolari lo avevano licenziato in tronco ritenendo che il suo atteggiamento troppo scortese con i clienti fosse andato molto oltre il consentito. Una motivazione che lui non ha affatto accettato decidendo quindi di presentare un ricorso nel quale ha sostenuto di essere stato vittima di una vera e propria "discriminazione culturale", perché i suoi atteggiamenti bollati come irrispettosi in realtà sarebbero solo frutto del suo essere francese. Protagonista della storia un giovane cameriere francese, Guillaume Rey, che si è visto cacciare via da un ristorante di Vancouver, in Canada, dove aveva trovato lavoro tra il 2016 e 2017, perché "aggressivo, sgarbato e irrispettoso".
I datori hanno spiegato che nonostante richiami scritti e a voce, l'uomo aveva proseguito nel suo atteggiamento scorretto e quindi è stato deciso il suo licenziamento. L'uomo quindi li ha citato in giudizio però non ha intentato una causa di lavoro ma ha portato la questione davanti al Tribunale dei diritti umani della British Columbia. Gli stessi atteggiamenti contestati dai proprietari del locale, infatti, secondo lui sarebbero dovuti alla sua personalità "diretta, onesta e professionale" acquisita durante la sua formazione nel settore alberghiero francese. Prima che si possa arrivare al dibattimento in aula, però, l'uomo ora dovrà spiegare nel dettaglio ai giudici quale sia questa discriminazione subita e che cosa è questo retaggio francese che porterebbe a un comportamento che la gente interpreta erroneamente come una violazione degli standard di comportamento accettabili sul luogo di lavoro.