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Cambia sesso all’anagrafe per andare prima in pensione: il caso di Sergio

Ha indignato l’opinione pubblica argentina il caso di Sergio Lazarovich, che prima del suo sessantesimo compleanno ha deciso di cambiare sesso all’anagrafe diventando Sergia. In questo modo è riuscito ad andare in pensione 5 anni prima del dovuto, stando a quanto previsto dalla legge nazionale. “Motivi personali, non potete giudicare”.
A cura di I. A.
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Era troppo stanco per lavorare ancora, così ha pensato ad un escamotage per andare prima in pensione. Sergio Lazarovich, 60enne impiegato dell'AFIP, l'Administración Federal de Ingresos Públicos, a Salta, città meridionale dell'Argentina, ha deciso di cambiare il suo nome all'anagrafe in Sergia, con l'obiettivo di sfruttare la legge nazionale che permette alle donne di andare in pensione a 60 anni, ben 5 anni prima degli uomini. Uno stratagemma, messo in atto a marzo del 2017, che ha indignato l'opinione pubblica del paese sudamericano e che ben presto ha fatto il giro del mondo. Come hanno raccontato i media locali, Sergio avrebbe dovuto lavorare altri 5 anni, ma il cambio di genere gli ha permesso di terminare la sua occupazione allo spegnimento della sessantesima candelina.

L'uomo ha sfruttato un'ambigua legge argentina che riconosce ai transgender il diritto di cambiare sesso nei registri dello stato civile senza dover dimostrare che si sono sottoposti a una operazione chirurgica. Per cui per Lazarovich, che è stato sposato e si è separato in due occasioni, ha figli e attualmente vive con una donna più giovane, è stato un gioco da ragazzi realizzare il suo piano. Indignazione è stata espressa sui social network da alcuni dei suoi colleghi, che lo hanno accusato di essere sempre stato un fannullone, senza alcun desiderio di lavorare e di rimboccarsi le maniche. "Stupore, incredulità e sensazione di profonda ingiustizia per un collega che ha cambiato genere all'anagrafe, ma tutti sappiamo che resta un uomo", ha scritto un utente su Twitter, a cui ha fatto eco un altro dipendente pubblico: "Per tutta la vita ha cercato di non lavorare. Ora è riuscito anche ad andarsene prima in pensione". Matías Assennato, direttore del registro civile della provincia di Salta, ha invece dichiarato: "Si tratta di un chiaro caso di abuso dei diritti dei pensionati e della legge sull'identità di genere. Tuttavia l'illecito è difficile da provare".

Sergio, o meglio Sergia, però, si difende. Al quotidiano El Tribuno, ha dichiarato che le ragioni che lo hanno spinto a cambiare sesso all'anagrafe "sono personali e nessuno può avere il diritto di giudicarle. E sono anche molto sorpreso che questa mia vicenda abbia avuto così tante ripercussioni pubbliche".

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