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Dichiarato morto. Ma dà segni di vita: scena horror all’obitorio

Macabra vicenda nella sala mortuaria di Inverness, in Scozia. L’uomo, che era caduto da più di 30 metri d’altezza, è stato dichiarato morto per la seconda volta dopo un nuovo tentativo di rianimazione.
A cura di Laura Murino
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Scene da film horror all'obitorio di Inverness. Un uomo, che era stato dichiarato morto il giorno prima, ha dato segni di vita mentre si trovava nella camera mortuaria di un ospedale. Sono stati così chiamati paramedici e il personale della struttura ospedaliera che hanno tentato di rianimare l’uomo. E’ quanto ha raccontato il Mirror. La vittima era annegata dopo essere caduta dal Kessock Bridge, da un’altezza di più di 30 metri. Il corpo è rimasto per diverso tempo nell'acqua e, nonostante i diversi tentativi di rianimarlo da parte dei paramedici dell'ambulanza, l’uomo non ha dato segni di vita. Per essere sicuri del decesso, il personale dell’ambulanza ha anche effettuato un controllo cardiaco costante sulla vittima.

Un portavoce dell’ambulanza ha dichiarato al Mirror che è “stata attuata una rianimazione attiva senza nessuna risposta, è stata effettuata un’analisi clinica, incluso un monitoraggio cardiaco continuo, e ha confermato la morte del paziente”. Ora il caso è al vaglio della NHS Highland e del Servizio Ambulanza scozzese che vogliono far luce sui fatti. Un portavoce della NHS Jighland ha affermato che “nel corso dei controlli di routine sul defunto, il personale ospedaliero si è preoccupato perché c’erano segnali di vita”. Nonostante in ospedale siano accorsi tempestivamente il servizio ambulanza scozzese e un team interno per soccorrere il paziente, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Così la vittima è stata dichiarata morta per la seconda volta.

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