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Bullizzato e picchiato, gli squarciano la testa sbattendolo contro un palo di metallo

Il bimbo è stato picchiato e poi sbattuto contro un palo di metallo. Al momento è in ospedale per curare il coagulo di sangue formatosi in seguito al terribile urto.
A cura di C. M.
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justice for jak

Bullizzato e picchiato a sangue a scuola, il piccolo Jak, bimbo inglese di 7 anni residente a Telford, in Shropshire, è bloccato a letto a causa delle ferite riportate lo scorso 24 marzo. Stando ai racconti, il piccolo sarebbe stato frustato con delle corde per saltare, pugnalato con una matita, graffiato, picchiato in faccia con una racchetta da tennis e spinto così forte contro un palo di metallo da procurarsi un enorme ferita alla testa e una commozione cerebrale. La mamma del piccolo Jak, Laney, ha denunciato la vicenda su Facebook, pubblicando le foto del figlio sanguinante, costretto a letto a causa delle gravi ferite riportate. Stando al racconto della mamma, la scuola non avrebbe provveduto ad aiutarlo e a soccorrerlo. Il giorno dopo, Laney ha portato il figlio in ospedale perché il bozzo sulla testa del figlio si era gonfiato a dismisura e aveva iniziato a sanguinare. I sanitari hanno visitato il bimbo, referertato una commozione cerebrale e mandato Jak a casa. Pochi giorni dopo, però, la ferita ha iniziato a perdere pus e la madre ha portato nuovamente il figlio dal medico, che però ha refertato nuovamente la commozione cerebrale, mettendo il bambino sotto antibiotici. Denunciata la vicenda alla polizia, gli agenti hanno sostenuto di non poter prendere alcun provvedimento. Il primo aprile Jak ha compiuto 7 anni, ma non ha potuto partecipare alla sua festa di compleanno perché bloccato a letto dal dolore. Dopo le insistenze della madre, il bambino è stato infine ricoverato in ospedale e lì si è scoperto che a causa del tremendo urto contro il palo si era creato un grosso coagulo di sangue nel cervello e al momento il piccolo Jak è ora in cura. "Il mio cuore è spezzato. Mi siedo sul mio letto e guardo lo stato del mio splendido ragazzo educato", commenta la mamma, ribadendo che la scuola non solo non ha fatto nulla per aiutare il ragazzo, ma avrebbe anche negato ogni responsabilità.

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