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Bullizzata sin da bambina, a 15 anni inizia a drogarsi, bere e tenta il suicidio

A quindici anni, dopo anni di bullismo, la quindicenne Leah Atkinson ha iniziato a drogarsi e a bere e infine ha tentato il suicidio facendo overdose di farmaci. Ora raccoglie fondi per aiutare i bambini disabili e vittime di bullismo.
A cura di C. M.
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Ha provato a uccidersi a causa del bullismo subito. La vicenda è accaduta alla quindicenne Leah Atkinson, residente a Liverpool. Secondo quanto raccontano le cronache locali, la quindicenne, affetta da una paralisi cerebrale, avrebbe tentanto il suicidio dopo aver subito mesi di orribili abusi e atti di bullismo. La quindicenne ha rivelato di aver iniziato anche a drogarsi in tenera età proprio a causa di questi atti, ma ha poi deciso di combattere i suoi bulli. La quindicenne è stata per lungo tempo picchiata, gettata sul pavimento e schernita in ogni modo: il suo soprannome, per i bulli, era "gamba di legno" e dopo le ripetute denunce le persone sui social le scrivevano insulti e minacciavano di romperle le gambe. "E' stato difficile crescere, da bambina andava tutto bene ma quando sono diventata più grande è iniziato il bullismo. Sono andata in tre diverse scuole elementari ma non riuscivo ad adattarmi in nessuna di esse. Continuavano a chiedermi ‘perché cammini così?' e poi finivano per buttarmi a terra sul pavimento".

"Le ragazze mi lanciavano oggetti e mi prendevano in giro dicendomi ‘sei una disabile'. Ho iniziato ad aver paura di uscire di casa e quando arrivai alle superiori la situazione peggiorò ulteriormente. La gente mi faceva sentire stupida e non avevo fiducia in me stessa. Ho faticato tanto e alla fine sono stata espulsa. Poi sui social media le persone hanno iniziato a insultarmi e hanno creato gruppi per prendermi in giro. Quando sono andati troppo oltre, a un certo punto ho cercato di suicidarmi prendendo dei farmaci. Sono stata una settimana in ospedale, ho iniziato a drogarmi e a bere e mi dispiaceva per mia madre, odiavo averla costretta a subire tutto questo, ma non avevo altro modo di affrontarlo. Il punto di svolta è arrivato quando mi sono trasferita all'Hurg Baird College, dove le persone hanno iniziato a elogiarmi. Sono fortunata perché le mie condizioni mediche non sono così gravi, ma quello che ho passato mi ha straziato. Mentalmente devi accettare la tua malattia, stare vicino alle persone che ti rendono felice e ignorare tutto ciò che ti fa sentire negativo". Leah ora sta raccogliendo fondi per aiutare le persone affette da paralisi cerebrale e aiutare le vittime di bullismo.

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