Bimba di dieci anni rapita e sacrificata durante magia nera per curare un disabile

Rapita dalla sua abitazione, immobilizzata e infine sacrificata nel corso di un rito di magia nera organizzato da alcuni suoi vicini e parenti per curare un loro congiunto disabile. È l'orribile morte di una bambina indiana di dieci anni, Ayesha Mohammed Nurulla, residente nel villaggio remoto di Sunakal, vicino alla storica città di Magadi, nello Stato sud-occidentale di Karnataka. La ragazza era scomparsa di casa inspiegabilmente il 2 marzo scorso e la famiglia aveva denunciato la sua sparizione, ma purtroppo  il giorno dopo il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nei pressi di una moschea, occultato all'interno di un sacco dove la polizia ha trovato anche strani oggetti come braccialetti neri rotti, acqua di rose e fiori.

Secondo gli inquirenti locali, come riporta il Times of India, la piccola è stata vittima di un sacrificio umano. Per la sua morte sono state arrestate quattro persone tra cui un fratello e una sorella che avrebbero commissionato ad una negromante, anche lei in manette, il rito per guarire un loro fratello maggiore divenuto disabile dopo essere stato colpito di recente da un ictus. Il quarto fermato è un ragazzino di 17 anni che avrebbe aiutato i due a rapire la ragazzina da uccidere.

La bambina, figlia fra l'altro di un cugino dei due fratelli, è stata rapita di sera dal suo villaggio e condotta dalla maga, conosciuta da tutti nell'area per le sue pratiche di magia nera.  Qui la piccola è stata sottoposta ad un macabro rito al culmine del quale l'uomo che l'aveva rapita l'ha strangolata a morte come ordinato dalla maga. Infine il cadavere di Ayesha è stato rinchiuso in un sacco di iuta e gettato via.