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Bimba di 17 mesi uccisa dal fentanyl, arrestata la mamma: “Era nella tazza della piccola”

È accaduto in Pennsylvania. Una giovane mamma di 23 anni è stata arrestata con l’accusa di omicidio dopo che la sua bambina, Charlette, è morta avvelenata da una dose di fentanyl, un potente oppioide sintetico. Lei sostiene di non avere idea di come sia finito nella tazza della piccola.
A cura di S. P.
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Jhenea Pratt, una giovane mamma di ventitré anni che vive a Pittsburgh, in Pennsylvania, è stata arrestata con l’accusa di omicidio dopo che la bambina di 17 mesi, la piccola Charlette Napper-Talley, è morta dopo aver bevuto qualcosa dalla sua tazza rosa. Secondo quanto accertato dalla successiva autopsia sul corpo della piccola, in quella tazza c’era del fentanyl, un potente oppioide sintetico fino a cento volte più potente della morfina che facilmente può risultare fatale. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, la mamma avrebbe dato la bevanda a sua figlia, l’avrebbe messa a letto e poi avrebbe iniziato a fumare erba in casa sua. Circa un’ora dopo si è accorta però che la sua bimba non respirava più.

La mamma è in carcere – Così subito la ventitreenne ha chiamato il 911 e Charlette è stata portata di corsa in un vicino ospedale, dove però è morta. L’autopsia ha rivelato che la bimba si è sentita male ed è morta subito dopo aver ingerito una potente dose di fentanyl. Secondo quanto riportano i media locali, la donna avrebbe detto alla polizia di non avere idea di come la droga sia finita nella tazza di sua figlia. Era convinta di averle dato qualcosa di innocuo da bere. Il giorno in cui è morta, la bimba aveva trascorso qualche ora anche col fidanzato della madre ma anche lui, come Pratt, ha negato di aver avuto l’oppioide in casa sua. L’uomo non è stato accusato di alcun crimine mentre la mamma è stata portata in carcere e apparirà per la prima volta in tribunale il prossimo 5 settembre.

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