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Bambina non può parlare e spacca il muro della stanza a testate

Il padre della bambina continua a chiedere un aiuto allo stato per mettere in sicurezza la casa, ma qualsiasi richiesta viene rifiutata da due anni.
A cura di Redazione
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Katie Rees ha una malattia genetica che le impedisce di parlare. Così, per chiedere aiuto ai genitori, sbatte la testa contro il muro. La stanza della bambina ora presenta grandi buchi nel cartongesso dei muri, che lasciano scoperti le condutture del sistema elettrico. La bambina abita con i propri genitori nel paesino di Haydon Bridge, nella contea di Northumberland in Inghilterra, ed è da due anni che chiede alle autorità un piccolo aiuto economico per poter mettere in sicurezza la stanza di Katie. Sebbene i genitori abbiano provato ad usare metodi più "rudimentali" per rendere sicura la casa – come appoggiare il materasso al muro – la salute della bambina non può che essere garantita che attraverso soluzioni architettoniche specifiche. La Home Group, società proprietaria della casa, si è detta prima contraria alle modifiche strutturali e poi ha acconsentito, ma per poter realizzare i lavori sono necessarie circa 2.000 sterline (quasi 2.600 euro). Un lavoro che, al momento, i genitori di Katie non possono permettersi, da qui i contatti più volte le richieste di aiuto a governo e associazioni, terminate sempre con un nulla di fatto. Samantha Rees, madre di Katie, ha spiegato che i medici non hanno mai redatto una diagnosi formale del male della figlia, pur riconoscendo che uno dei suoi cromosomi appare incompleto. La situazione ora, spiega la donna, è stata declassata ad una questione di "burocrazia e finanziamenti" e si chiede: "Perché non vogliono aiutarci a finanziare un progetto che serve a rendere sicura lei [Katie, Ndr]? Noi non chiediamo nient'altro che un po' di aiuto".

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