Babysitter uccide bimbo di due mesi e lo riconsegna alla mamma senza dirle che è morto
Ha ucciso il bambino che doveva accudire, ha vestito il cadavere con una tuta da neve e lo ha riportato alla mamma, senza dirle che il piccolo era morto. Dovrà rispondere dell'accusa di omicidio Marissa Tietsort, 28enne babysitter di Wausau, Wisconsin, Stati Uniti, già mamma di cinque figli e in attesa del sesto. Il delitto si è consumato lo scorso mese di ottobre, ma soltanto ieri, venerdì 4 gennaio, è stata presentata una denuncia formale a suo carico. Quando le forze dell'ordine sono arrivate nell'appartamento della mamma della vittima, l'hanno trovata mentre cercava di rianimare il neonato, che era deceduto già parecchie ore prima a causa di ferite alla testa.
Non è la prima volta che Marissa finisce nei guai con la giustizia. Sarebbe infatti coinvolta anche in un caso di pedofilia ai danni di una bambina di 11 mesi che accudiva per lavoro. Ma, nonostante ciò e le varie denunce a suo carico, ha continuato a fare la babysitter. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la mamma del bambino di due mesi l'aveva accompagnato a casa della Tietsort insieme al suo fratello maggiore. Era un pomeriggio dello scorso ottobre: due ore dopo, aveva ricevuto dalla tata un messaggio in cui quest'ultima le raccontava dell'episodio di pedofilia nel quale era stata coinvolta, invitandola a non dire a nessuno di aver lasciato i figli in sua compagnia.
Quando la donna è tornata a prendere i bambini, ha trovato il più piccolo già posizionato sul seggiolone, con una tuta da sci addosso e gli occhi chiusi. Credeva stesse dormendo, come ha confermato alle forze dell'ordine. Poi, si è resa conto che il figlio non respirava più e che si era irrigidito. Intanto, la tata era uscita con il compagno e uno dei loro figli per andare a nuotare nella piscina di un hotel della zona. Dopo aver presentato la denuncia alla polizia, la babysitter è stata arrestata ma si è dichiarata innocente: non aveva ucciso lei il neonato ma sapeva che fosse morto. "Non è vero che sono un mostro e una minaccia per la società. Sono una brava mamma", ha scritto in una lettera dal carcere nel quale è rinchiusa.