Babysitter uccide a coltellate due fratellini di 6 e 2 anni: “È stato il demonio a dirmi di farlo”
È stata condannata all'ergastolo, senza possibilità di libertà condizionale Yoselyn Ortega, babysitter di 56 anni, colpevole di aver ammazzato a coltellate Lucia "Lulu" Krim, sei anni, e il suo fratellino Leo, di due, di cui si stava occupando. I fatti risalgono al 2012, ma soltanto nelle scorse ore è arrivata la decisione definitiva della giustizia americana. La donna, dopo aver compiuto il delitto, ha lasciato i due corpi senza vita completamente insanguinati nella vasca da bagno dell'appartamento dove i due piccoli vivevano con i genitori a New York. "Mi scuso per quello che ho fatto – ha detto l'assassina ai giudici -. Chiedo perdono a Dio e ai signori Krim, non ero in me in quei giorni".
Secondo i magistrati, la tata era gelosa della mamma dei due bambini, Marina, e si sentiva continuamente in colpa per aver lasciato in Repubblica Domenicana alle cure della sorella suo figlio, quando aveva solo quattro anni. A scoprire il delitto era stata proprio Marina, che, dopo essere tornata a casa con la sua secondogenita Lulu, si è trovata davanti la drammatica scena. "È stato il demonio a dirmi di farlo", ha dichiarato l'assassina nel corso del processo. La sera del 25 ottobre 2012 la donna doveva portare i due bimbi ad assistere alla lezione di danza della sua sorellina, ma non lo ha fatto e, una volta a casa, li ha colpiti ripetutamente con un coltello da cucina. Poi ha messo i due corpi sanguinanti nella vasca da bagno e si è tagliata le vene dei polsi, ma è riuscita a sopravvivere. "Ogni pugnalata era fatta in maniera consapevole, il suo obiettivo era quello di uccidere", ha detto il vice procuratore distrettuale Stuart Silberg nel pronunciare la sentenza. Nonostante la difesa abbia fatto appello alla sua incapacità di intendere e volere, la corte l'ha condannata al massimo della pena.