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Azzorre, il paradiso di Rodolfo per la pensione: “Vita economica e lavoro per i giovani”

Sedici anni fa la decisione che ha cambiato la vita della famiglia Rizzo. Oggi il figlio è il più giovane console onorario d’Europa.
A cura di G. L.
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Rodolfo Rizzo (foto da Facebook)
Rodolfo Rizzo (foto da Facebook)

Ha 77 anni, è in pensione e ha un passato da giramondo alle spalle. Il suo nome è Rodolfo Rizzo, vicentino di origine, e vive nell’arcipelago delle Isole Azzorre da 16 anni oramai. L’uomo, originario di Vicenza, è stato raggiunto dal Fatto Quotidiano, che ha cercato di comprendere le ragioni della scelta e se, effettivamente, trascorrere la pensione in quel che sembra un paradiso possa realmente rivelarsi una buona idea.

Un passato in giro per il pianeta

Nato nel 1940, Rodolfo ha iniziato a viaggiare in lungo e in largo per il globo terrestre sin da giovane grazie al suo impiego sulla nave Leonardo Da Vinci, operativa sulle linee dirette a New York. Nel tempo, il lavoro di pilota prima e quello di fotografo poi lo hanno condotto in alcuni dei luoghi più affascinanti della Terra, coprendo distanze di migliaia di chilometri, come quella che separa l’Alaska da Capo Horn o Shanghai dal Kenya.

Ma quello tra Rodolfo e il luogo dove ha scelto di trascorrere la sua pensione è stato un amore ha prima vista: “Di posti belli ne ho visti, ma la prima volta che sono sbarcato qui alle Azzorre ho pensato fosse un paradiso”. Ci vollero ben tre sopralluoghi in compagnia di tutta la famiglia, prima che Rodolfo decidesse, a inizio anni Duemila, di prendere casa a Sao Miguel, la maggiore delle isole che compongono l’arcipelago di origine vulcanica sito nel bel mezzo dell’oceano Atlantico.

https://www.youtube.com/watch?v=BwmrTl4O584

Lontani dal caos, non dal mondo

Nonostante la distanza dalla madrepatria, il Portogallo, agli abitanti delle Azzorre non manca nulla: ospedali, università, supermercati. Sono presenti tutti i servizi principali. E per chi può godersi la pensione, è davvero un paradiso perché si ha l’impressione di essere in “perenne vacanza”, come afferma lo stesso Rodolfo: “Di mattina coltivo fiori, gioco con i cani, tengo i contatti con i miei amici. Si va a passeggiare e a pescare, si organizzazioni barbecue o cene a base di cibo italiano”.

Vivere (e lavorare) in paradiso conviene

Con una temperatura che non scende mai sotto i 10 gradi e che supera facilmente i 30 durante l’anno, le spese per il riscaldamento sono praticamente inesistenti. Stando alle parole di Rodolfo, il costo medio della vita è più basso del 30 per cento rispetto all’Italia. Abbondano pesce e carne, il primo “quasi te lo regalano”. Unico problema, fino a pochi anni fa, la carenza di verdure, oggi risolto grazie alle serre.

In virtù degli accordi bilaterali tra Roma e Lisbona, inoltre, non c’è la doppia imposizione: il cittadino paga le tasse solo nel Paese dove ha scelto di risiedere. “Anche qui ci sono cose che potrebbero essere migliorare – ammette il 77enne – ma nel contesto generale sarebbe vergognoso lamentarsi”.

Anche se sono soprattutto i pensionati ad eleggere le Azzorre come luogo di residenza, le opportunità per i giovani non mancano. Pur avendo dovuto superare uno choc iniziale difficile Thomas, figlio di Rodolfo, ha beneficiato dello spostamento del nucleo familiare. A soli 24 anni collabora con l’Ambasciata italiana ed è, oggi, il Console Onorario più giovane del Vecchio Continente.

D’altronde, Rizzo sostiene che le opportunità lavorative non mancano, specie per chi ha studiato medicina, ma anche per chi desidera inserirsi nel settore della pesca, dell’agricoltura e delle immersioni.

Popolazione in crescita

A causa dei timori legati al terrorismo di matrice islamica e grazie alle nuove rotte inaugurate da Ryanair, sempre più persone si recano nelle Azzorre in veste di turisti e una parte sempre più ampia decide poi di rimanere. Almeno una famiglia al mese, secondo Rodolfo, specie grazie ai prezzi bassi delle abitazioni ma anche perché “non esiste la parola criminalità, non esiste il fenomeno del terrorismo”. Ed è subito chiaro perché Rodolfo possa affermare, con serenità, che l’Italia proprio non gli manca.

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