Australia, rivoluzione nell’esercito: le soldatesse occuperanno anche ruoli di comando e posizioni pericolose (VIDEO)
Donne soldato in Australia potranno ricoprire qualsiasi ruolo
Non ci sono più restrizioni per le soldatesse in Australia, un decreto ha stabilito che tra 5 anni potranno ricoprire qualsiasi incarico
Il contributo delle donne soldato nelle forze armate non va sottovalutato: in Australia ne sono ben consapevoli e come già preannunciato in un precedente discorso ad aprile, nella giornata del 27 settembre il Ministro della Difesa australiano Stephen Smith ha annunciato che tra 5 anni le soldatesse potranno ricoprire qualsiasi ruolo vogliano, dovranno ovviamente dimostrare di essere in grado di sostenere lo stesso livello e di svolgere le stesse funzioni dei colleghi maschi.
Le donne, si legge nel discorso del Ministro Smith, potranno essere impiegate in prima linea nei combattimenti, e ciò rappresenta un importantissimo passo in avanti per l'Australia: le soldatesse potranno dare un grande contributo, ad esempio, nelle Forze Speciali in Afghanistan. Smith ha ad esempio ricordato di aver conosciuto una donna soldato bravissima come tiratrice, ma che a causa delle restrizioni di genere esistenti era impossibilitata a svolgere l’incarico di cecchino in Afghanistan. Attualmente in Australia la difesa può contare su 81.000 unità, di cui il 11.200 sono di genere femminile.
Una decisione spontanea quella del Ministro della Difesa Smith?
In realtà c'è chi giura che la "rivoluzionaria" decisione intrapresa dal Ministro sia avvenuta sotto le pressioni dello scandalo che ha coinvolto l'Accademia Militare australiana qualche settimana fa: un comandante, Bruce Kalder è stato indagato per uno scandalo sessuale che lo vedeva coinvolto con una giovane donna cadetto. La soldatessa ha dichiarato in televisione di aver avuto degli incontri consensuali con il comandante, che però li avrebbe filmati e diffusi tramite Skype ai suoi colleghi; dopo questo caso sono scattate una serie di denunce a catena, tra cui anche accuse di vere e proprie "aggressioni sessuali", spesso legate al consumo di alcool.
La condizione delle donne soldato nelle caserme non è analizzabile in maniera semplicistica (nè si può generalizzare), ma stando alle ultime notizie sembra proprio che una buona politica di parità sociale debba passare anche da qui, dall'eliminazione delle barriere di genere che coinvolgono tutto l'universo delle donne lavoratrici. Chissà se anche l'Italia seguirà la strada australiana (attualmente il quarto paese dopo il Canada, Israele e Nuova Zelanda a permettere un ampio accesso alle posizioni nelle forze armate alle donne) e si aprirà ad una "parità sessuale" nei corpi di difesa (in attesa di una futura parità sessuale anche in altri ambiti).