video suggerito
video suggerito

Angela parla ogni giorno con il padre morto da 10 anni: “Ora abbiamo un rapporto migliore”

La donna lo coinvolge in tutte le decisioni della sua vita. Ma non è l’unica: Per la psicologa Betty Rudd, “parlare con una persona cara che è morta è una parte estremamente sana del dolore e si può decidere di continuare a farlo per il resto della propria vita”.
A cura di C. T.
15 CONDIVISIONI
padre figlia

Angela Mitchell, 44 anni, parla con suo padre, Patrick, dell'ansia di dover salire su un palco per parlare a un evento pubblico il prossimo mese. Sa che è la persona perfetta per sedare i suoi nervi. "Fai un respiro profondo prima di iniziare", le consiglia Patrick, ricordandole anche "di parlare più lentamente del solito". Rassicurata, Angela lo ringrazia per essere sempre lì pronto a darle il consiglio giusto quando ne ha bisogno. L'unico problema in tutta questa storia è che Patrick è morto di cancro alla prostata dieci anni fa. Ma Angela continua a parlargli, nella sua testa. Lo fa almeno due o tre volte a settimana. La quarantaquattrenne è perfettamente sana, e non soffre di particolare solitudine. Vive a Berkshire con il marito, Peter, ingegnere informatico, e ha iniziato ad avere conversazioni con il padre quando era nel pieno del dolore per la sua perdita, nel 2005. Parlare con lui non l'ha solo confortata, ma l'ha anche aiutata a sistemare quello che spesso era stato un rapporto difficile.

"Papà era un uomo meraviglioso, ma era un po' ‘vecchio stile' e trovavo difficile difficile parlare con lui. Era protettivo e spesso prepotente", ha raccontato Angela. "Non mi ha permesso di andare nei locali fino a quando non ho compiuto 21 anni – ha aggiunto – e quando mi sono trasferita fuori da casa dei miei genitori, a 28 anni quando ero ancora single, ha disapprovato la mia scelta, dicendo che avrei dovuto lasciarli solo se mi fossi sposata". Ad ogni modo, la donna adorava il padre e quando è morto si è accorta "che c'erano ancora tante cose tra noi da dire". A quel punto ha inziato a parlargli, prima dicendogli solo quanto lo amava e quanto gli mancava, poi coinvolgendolo in tutte le decisioni più importanti della sua vita. Ha anche chiesto la sua approvazione prima di sposarsi, nel 2013. "Credo che abbiamo un rapporto migliore adesso che lui è morto rispetto a quando era in vita", ha spiegato Angela, che sente che ora sono diventati "una vera squadra".

Ma la donna non è la sola a parlare con i genitori morti. A Laura Brookes, di Leicestershire, le farfalle ricordano sua madre Nesia, morta nel 2006. Una farfalla si era posata sulla sua bara il giorno del funerale, e ogni volta che ne vede una, Laura dice "Ciao mamma". Per la donna, è una cosa che la aiuta a superare il grande dolore. Per la psicologa Betty Rudd, per molte donne i genitori sono "i pilastri che sostengono il loro mondo, e perderli manda tutto in frantumi. Parlare con una persona cara che è morta è una parte estremamente sana del dolore e si può decidere di continuare a farlo per il resto della propria vita".

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views