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Amira, la sposa della Jihad che tifa Chelsea e vuole decapitare gli infedeli

Si chiama Amira Abase, ha solo 15 anni ed è una jihadist bride: a febbraio è fuggita da Londra per unirsi all’Isis in Siria.
A cura di Redazione
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Amira è una delle tre ragazze inglesi diventate “spose della jihad”: giovanissime nate in Occidente e fuggite in Siria per aggregarsi alla lotta dei jihadisti dell’Isis. La sua fuga da Londra verso la Siria, avvenuta nello scorso febbraio, ha fatto molto discutere ed ha aperto un controverso dibattito sulla “penetrazione” del messaggio fondamentalista fra la popolazione musulmana che risiede stabilmente nei grandi Paesi occidentali. Ora, per la prima volta dalla sua fuga, Amira ha ripreso ad utilizzare il suo profilo twitter, come riporta una lunga analisi del Sunday Times.

In un pezzo dal titolo emblematico “Beheadings and a taste for chips: the life of a British jihadist bride”, il giornale inglese analizza il profilo twitter della ragazza e nota una serie di contraddizioni e di comportamenti peculiari, che aggiungono elementi importanti alla discussione in corso. L’ultimo tweet, ad esempio, è un’immagine del suo pasto, pollo e patatine, quasi a ricordare i tempi della sua presenza in Inghilterra; poi il retweet di una sua coetanea, che inneggia alle decapitazioni di “infedeli”. Insomma, accanto a tweet che mostrano comportamenti tipici di una ragazza della sua età, compaiono motti di guerra e proclami bellicosi contro gli infedeli, quasi a marcare una "differenza di senso" rispetto alle vite "normali" delle sue coetanee.

La parte più interessante è però quella dedicata ai tweet precedenti alla sua partenza (la ragazza aveva detto ai suoi genitori di dover andare ad un matrimonio). Se inizialmente Amira sembra una ragazza come tante altre, che chiede consigli sui vestiti, esulta alle vittorie del Chelsea e via discorrendo, ad un certo punto cominciano a comparire citazioni di predicatori radicali, versetti del Corano e riferimenti alla jihad. Poi, foto come questa, che la ritraggono in un parco londinese in compagnia di quelle che poi saranno le sue compagne di fuga, Shamima Begum e Kadiza Sultana:

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