“Abbiamo fatto sesso orale e lei è morta”, ma il giudice non gli crede: “Sei un assassino”
Ha ucciso la compagna e ha cercato di fare apparire l’accaduto come se si fosse trattato di un incidente, ma è stato riconosciuto colpevole di omicidio. Robert Simpson-Scott, 44 anni, ha sostenuto di aver soffocato Sally Cavender, anche lei di 44 anni, durante "un intenso rapporto di sesso orale". L’autopsia ha stabilito che la donna aveva subito la frattura della colonna vertebrale, lesioni costali multiple e sofferto di una lesione cerebrale che le avrebbe impedito di respirare autonomamente. Sul corpo presentava inoltre diversi lividi. Simpson-Scott ha detto ai servizi di emergenza che la moglie era “caduta in stato di incoscienza” ed era “diventata poco collaborativa”, per poi ammettere: "è morta, se n'è andata, ho ucciso mia moglie". In realtà la 44enne era ancora viva e i paramedici l'hanno portata all'ospedale Addenbrookes di Cambridge in gravi condizioni il 4 dicembre. Purtroppo la donna non ce l'ha fatta. I medici hanno subito informato la polizia, ipotizzando che Sally fosse stata strangolata.
Simpson-Scott, di Cambourne, Cambridgeshire, è stato arrestato poco dopo le 3 del mattino del 5 dicembre per tentato omicidio. Quando gli è stato chiesto delle ferite della compagna, ha spiegato che si era tagliata il piede su un bicchiere di vino rotto ed era caduta giù per le scale, per poi avanzare la tesi del rapporto sessuale "troppo vigoroso". Dopo che l’accusa è stata modificata in omicidio, l’uomo ha detto alla polizia che in 15 anni di relazione non c'era mai stata violenza, ma entrambi avevano problemi di alcolismo. "Simpson-Scott ha brutalmente portato via la vita della compagna, che senza dubbio gli ha creduto oltre misura” ha detto il procuratore Emma Pitts. Il 44enne ha ammesso le proprie accuse di fronte alla Corte di Cambridge e giovedì sarà condannato.