A 15 anni assume MDMA e muore: arrestati due coetanei
Tre persone sono state arrestate in relazione alla morte per overdose di Hannah Bragg, una ragazza di Tavistock (nel Regno Unito) di appena 15 anni trovata senza vita sabato in un sentiero abbandonato nei pressi della sua abitazione. Gli esami sul corpo hanno dimostrato che a causare il decesso è stata l'assunzione di una massiccia dose di droga, e per questo la polizia ha tratto in arresto un ragazzo di 20 anni e due adolescenti di 14 e 15 anni. Secondo le forze dell'ordine sarebbero stati loro a vendere MDMA alla ragazzina, e sarebbe stata proprio la sostanza a causare l'arresto cardiaco fatale. I tre giovani arrestati sono stati rilasciati dopo l'interrogatorio con l'invito a rimanere a disposizione degli inquirenti.
Gli effetti dell'MDMA
Quando l’MDMA entra nell'organismo, agisce sul cervello rilasciando noradrenalina (detta ormone dello stress, coinvolge le aree cerebrali dedicate all’attenzione e alle reazioni), dopamina (neurotrasmettitore che agisce sul nervo simpatico aumentando la pressione del sangue e la frequenza cardiaca) e, soprattutto, serotonina (neurotrasmettitore che influenza l’umore, il sonno, la sessualità e l’appetito) che, nel giro di 30-60 minuti dall’assunzione, causano uno stato di euforia, accompagnato da sensazione di benessere e felicità. Come spiega la comunità di San Patrignano le conseguenze dell'assunzione di MDMA possono essere però anche molto gravi: "Uno dei pericoli più gravi, che distingue in modo particolare questa classe di sostanze da altre classi di droghe, è costituito dall’elevata neurotossicità. Studi approfonditi su animali e, successivamente, su volontari umani hanno dimostrato la degenerazione irreversibile dei neuroni produttori di serotonina che, in pratica, si bruciano”.