Soccorsi quasi mille migranti al largo della Sicilia: sono siriani partiti dall’Egitto
Nelle ultime ventiquattro ore sono state soccorse da Guardia Costiera italiana e navi mercantili dirette nel nostro paese nel mare tra la Libia e Lampedusa 998 persone. La maggior parte di loro sono siriani e, stando alle prime ricostruzioni, sarebbero partiti dalle coste egiziane. Una circostanza che preoccupa non poco l'Unhcr. "Per la prima volta dopo almeno un anno arriveranno rifugiati siriani e iracheni, partiti dall'Egitto. È una novità. Da quello che sappiamo ci sono molte famiglie e minori. Il mare e i rischi non possono fermare chi ha alle spalle solo morte e distruzione", ha spiegato Carlotta Sami, portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati.
I migranti soccorsi ieri viaggiavano su due grandi barconi: uno con a bordo 515 persone e un altro con circa 380. Tra loro anche una donna in stato avanzato di gravidanza, che è stata immediatamente portata con un elicottero della Guardia costiera di Catania all'ospedale Cannizzaro della città etnea. Questa mattina sta sbarcando al porto di Augusta la nave della Guardia Costiera "Peluso", con a bordo 342 persone, tra cui molte donne, uomini e bambini. Altri 250 migranti sono stati soccorsi dalla nave Merkarhu e arriveranno a Catania. Al porto di Palermo è previsto l'approdo della "Rio Segura" con a bordo 173 persone; mentre a Crotone arriverà la "Acquarius" con un carico di 233 migranti.
"I trafficanti, subito dopo la chiusura dell'accordo Ue-Turchia, si sono messi alla ricerca di rotte alternative, perché la domanda dei profughi che voglio raggiungere l'Europa resta altissima", ha spiegato a Repubblica Christopher Hein, consigliere strategico del Cir – Consiglio italiano rifugiati. "L'esplosione della rotta mediterranea era prevedibile – ha aggiunto – Secondo le prime ipotesi, i siriani partono dalla Turchia (dove sono 2 milioni e 700mila), dal Libano (un milione e 48mila), dalla Giordania (642mila) e dalla stessa Siria. Evitano Israele, dove resta impossibile passare, entrano in Giordania via terra, si imbarcano sul Mar Rosso e arrivano in Egitto, nel Sinai. Poi dall'Egitto, partono per l'Italia. Una rotta via mare ben più lunga di quella dalla Libia e assai più pericolosa".