Siria: Parte la controffensiva dell’esercito su Aleppo, si teme un massacro
I ribelli, che nelle settimane scorse avevano preso il controllo della città di Aleppo, aspettavano ormai da giorni la controffensiva dell'esercito siriano che aveva ammassato truppe e mezzi alla periferia. Oggi dopo una giornata di piccole scaramucce, i lealisti hanno sferrato un durissimo attacco contro le postazioni dei ribelli nel centro della città. Secondo quanto riporta l'organizzazione di opposizione Osservatorio siriano per i diritti umani, l'esercito fedele a Bashar al-Assad sarebbe entrato stamani nella zona sud-occidentale della città di Aleppo riuscendo subito a penetrare fino al quartiere di Salaheddin, dove si sono asserragliati gran parte dei ribelli, e in queste ore sono in corso violenti scontri. La città, teatro di guerra da molto tempo, è semideserta con il grosso degli abitanti costretti alla fuga dal precipitare degli eventi, ma resta uno dei punti nevralgici del Paese e il suo controllo è fondamentale per il futuro del conflitto civile siriano. Aleppo è la seconda Città della Siria ed anche quella con il più alto numero di ribelli e l'associazione con Bengasi in Libia per molti appare scontata.
Si teme un massacro – Per conquistare la città l'esercito siriano non risparmia l'uso di armi pesanti con cannoneggiamenti su alcuni quartieri e il bombardamento con gli elicotteri d'assalto. Dall'inizio di questa guerra civile sarebbero circa 19 mila le vittime, e solo ieri sono stati contati altri 120 morti. Molti osservatori internazionali temono il massacro e le diplomazie invitano continuamente Assad a fermare i suoi uomini. Anche ieri il segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon ha chiesto di fermare immediatamente l'offensiva dell'esercito e ha categoricamente intimato ad Assad di non usare armi chimiche o altri tipi di armi di distruzione di massa.
I due italiani apparsi sulla tv di stato – Intanto notizie positive arrivano per i due italiani fermati nei giorni scorsi, sono apparsi in buona salute sulla tv di stato siriana che ha anunciato la loro liberazione da parte dell'esercito e reso noto i loro nomi. Si tratta di Oriano Catari, 64 anni, e Domenico Tedeschi, 36 anni, dipendenti di una ditta che lavora alla costruzione di una centrale elettrica in Siria per conto dell'Ansaldo. La Farnesina assicura che l'unità di crisi sta seguendo attentamente il caso, ma invita alla prudenza fino a che i due non saranno consegnati alle nostre autorità sul posto.