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Siria, l’annuncio dei curdi: “Raqqa sarà liberata dall’Isis, è questione di ore”

La conferma è stata data dalle truppe curde sostenute dagli Usa e dalla Coalizione internazionale a guida americana, secondo i quali è in corso la battaglia finale per strappare la città, roccaforte dell’Isis in Siria, dalle mani dei jihadisti. Decine di bus sono in arrivo per evacuare i rimanenti combattenti e le loro famiglie.
A cura di Ida Artiaco
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Raqqa, che fino a oggi è stata la roccaforte dello Stato Islamico in Siria, sarà presto liberata dalla presenza dei miliziani dell'Isis. Si tratta di poche giorni, ore secondo i più ottimisti: entro domani l'operazione dovrebbe essersi conclusa con l'allontanamento degli uomini del Califfato. Lo hanno confermato le truppe curde sostenute dagli Usa e dalla Coalizione internazionale a guida americana, che hanno sottolineato come sia in corso la "battaglia finale", di una guerra che va avanti dallo scorso giugno, per strappare ai terroristi la città. Sarebbero anche in corso i preparativi per la partenza di tutti i foreign fighters, stando a quanto annunciato dall'Osservatorio siriano per i Diritti Umani, precisando che la destinazione e il numero esatto dei combattenti siriani che si sono arresi alle forze della coalizione resta ignota.

Ma le notizie che arrivano dal Medio Oriente sono ancora piuttosto confuse.  Secondo gli ufficiali curdi dello Ypg la caduta definitiva dell’ex capitale dell’Isis è "questione di giorni", mentre più prudente appare il comando americano della Coalizione anti-Isis che dice che non si "possono ancora fare previsioni". Quello che è certo è che nelle ultime 24 ore sono almeno 100 i combattenti che si sono arresi. Inoltre, "dobbiamo ancora aspettarci combattimenti difficili nei prossimi giorni", ha detto il colonnello Ryan Dillon. La perdita di Raqqa sarebbe infatti un pesante colpo per l'Isis. In città sono anche arrivati la notte scorsa decine di autobus per evacuare i rimanenti combattenti stranieri e le loro famiglie.

Nell'ultima fase della battaglia di Raqqa, cominciata il 6 giugno, oltre 15 mila combattenti delle Syrian democratic forces, in gran parte curdi, hanno affrontato 2500 jihadisti. In città c’erano anche almeno 100 mila civili. Cinquemila sono rimasti negli ultimi quartieri assediati e per evitare altre perdite umane i curdi hanno optato per una trattativa che evitasse un sanguinoso assalto e nuovi raid.

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