Siria, i rifugi di Homs filmati dai giornalisti della CNN (VIDEO)
Arwa Damon, corrispondente della CNN, insieme alla sua troupe di lavoro, ha realizzato un documentario in cui mostra al mondo come sono fatti i rifugi della città e dove sono ubicati. La reporter spiega che tali rifugi non sono dei veri e propri bunker, ma "seminterrati dei palazzi dove si trovano le case, tutte le famiglie che non sono potute scappare dalla città si rifugiano qui", per scampare, appunto, ai bombardamenti ai quali è sottoposta la città siriana da giorni. In queste stanze di piccole dimensioni riescono a nascondersi fino a 250 persone: a rivelarlo, è Mohamad, un uomo che segue il gruppo di giornalisti negli spostamenti, utili a documentare la drammatica situazione in cui il popolo di Homs è costretto a vivere.
Durante i bombardamenti, le famiglie trovano in questi rifugi un nascondiglio grazie al quale riescono a proteggersi dagli attacchi esterni. Come racconta l'uomo, metà delle persone sono fuggite nelle ultime 24 ore, poiché era giunta loro la notizia che la zona sarebbe stata bombardata a momenti. "Chi è rimasto è perché non sa che fare e non ha un posto dove andare", aggiunge Mohamad. In questa situazione, quelli a essere maggiormente in pericolo sono i bambini, i quali, insieme alle loro madri, sono costretti a stare al buio e al freddo per non perire sotto le bombe lanciate sulla città siriana. A Homs, infatti, si contano decine di civili uccisi: a riferirlo gli attivisti e i mezzi di comunicazione di Stato, i quali parlano all'unanimità di un vero e proprio massacro umano.
Sono stati uccisi almeno 45 persone, tra donne e bambini nel quartiere di Karm al-Zeitoun, a Homs mentre altri sette civili sono stati trucidati nel quartiere di Jobar. A riferirlo i Comitati per il Coordinamento Locale in Siria. Hillary Clinton, segretario di Stato degli USA oggi incontrerà Sergei Lavrov, Ministro degli Esteri russo a New York, in occasione del vertice speciale del Consigli di Sicurezza Onu sulle rivolte arabe, per fare il punto sulle difficili condizioni in cui attualmente versa la Siria.