video suggerito
video suggerito

Siria: i blindati del governo entrano a Tafas e Homs

In Siria i carri armati dell’esercito sono entrati nelle città di Tafas e Homs. A Banias, invece, le truppe governative stanno mettendo a segno una quantità impressionante di arresti.
A cura di Alfonso Biondi
0 CONDIVISIONI
Carri armati in Siria

Ore di grande tensione in Siria, dove le truppe del regime si sono fatte strada nelle città di Tafas e Homs. A Tafas, all'alba di questa mattina, sono penetrati almeno 8 mezzi corazzati. Secondo quanto riportano fonti locali, le truppe di Bashar Al Assad avrebbero dato a vita a veri e propri rastrellamenti casa per casa. Obiettivo delle operazioni i giovani manifestanti, probabilmente gli stessi che venerdì hanno dato vita al cosiddetto "venerdì della sfida", una giornata di protesta e ribellione che ha riguardato molte città della Siria e che ha fatto registrare un bilancio di circa 40 vittime.

L'esercito, però, è entrato anche a Homs, dispiegando massicciamente uomini e mezzi. Nella nottata i mezzi blindati si sarebbero fatti strada nei quartieri di Bab Sebaa, Bab Amro e Tal al-Sour, mettendo a ferro e fuoco la città. L'emittente televisiva Al Jazeera ha rivelato che a Homs sarebbero morte almeno 12 persone. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, poi, fa sapere che nel corso dell'assalto ha perso la vita anche un ragazzino di 12 anni.

A Banias, invece, dopo l'entrata in città dei carri armati, le truppe di Bashar Al Assad starebbero mettendo a segno una quantità impressionante di arresti. Un attivista parla di 250 persone fatte prigioniere nella notte. I militari hanno fatto irruzione nella città all'alba di ieri, tagliando le comunicazioni e la rete elettrica.

Rami Nakhle, attivista siriano per i diritti umani, ha rivelato all'Ansa che le forze di sicurezza siriane utilizzano stadi sportivi e sedi scolastiche rispettivamente per raggruppare i manifestanti anti-regime arrestati e per torturarli a decine. E tale condotta non riguarderebbe episodi sporadici o zone geografiche circoscritte, ma si configurerebbe come una vera e propria prassi adottata dall'esercito. Nakhle, infatti, afferma di avere ricevuto "numerose testimonianze dirette da almeno tre città siriane"; nello specifico si tratta di Daraa (sud), Banias (nord-ovest) e Homs (centro).

Intanto il regime, secondo quanto riferito da Al Jazeera, si dice disponibile "Conferenza nazionale per il dialogo" per confrontarsi anche con l'opposizione su nuovi provvedimenti e riforme da varare. Le parole restano belle, ma i fatti continuano a raccontare una storia completamente diversa.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views