Siria, bombardato convoglio di aiuti umanitari dell’Onu: almeno 12 operatori uccisi
Un convoglio delle Nazioni Unite carico di aiuti umanitari è stato bombardato nelle vicinanze di Aleppo a poche ore dalla fine del cessate il fuoco concordato da Russia e Stati Uniti: almeno 36 persone sono state uccise nell'attacco, 12 dei quali sono operatori umanitari. Il numero delle vittime è stato reso noto dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre l'Onu ha confermato che sono stati raggiunti dalle bombe 18 dei 31 camion del convoglio nei pressi di Urum al-Kubra, a nordovest di Aleppo. Sempre l'Onu – che proprio ieri ha tenuto la sua assemblea generale a New York – ha fatto sapere che sta indagando per individuare i responsabili del raid. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon nel frattempo ha duramente attaccato Assad: "Tanti gruppi hanno ucciso molti civili in Siria, ma nessuno ne ha uccisi di più del governo siriano, che continua a bombardare quartieri e torturare migliaia di detenuti". Il numero uno delle Nazioni Unite ha definito l'attacco "ripugnante, selvaggio e apparentemente deliberato. Gli operatori che consegnavano aiuti erano eroi: quelli che li hanno bombardati sono codardi. Quando pensavamo che non potesse andare peggio, si è scesi ancora più in basso".
In attesa che venga fatta piena luce su quanto accaduto una fonte dell'amministrazione statunitense non ha risparmiato accuse alla Russia. "Si è trattato di un raid aereo e non è stato condotto dalla coalizione", ha detto la fonte, spiegando che al momento non è possibile affermare se l'azione sia da attribuirsi ai caccia russi o del regime di Damasco. "In ogni caso – ha accusato – i russi hanno certamente la responsabilità di astenersi da queste azioni ma anche di evitare che le compia il regime". Sempre da Washington un altro alto funzionario americano ha detto che il raid di ieri ha dato "un duro colpo ai nostri sforzi di portare la pace in Siria e sta ai russi dimostrare la serierà delle loro intenzioni, non solo attraverso le parole, ma anche attraverso azioni che dimostrino che questo processo resta fattibile".
Le Nazioni Unite, tramite il responsabile per gli Affari umanitari Stephen O'Brien, si sono dette "disgustate e inorridite" dal "vergognoso" attacco, spiegando che nel bombardamento sono stati danneggiati anche un deposito della Mezzaluna siriana ed una struttura sanitaria. "Non ci possono essere giustificazioni né scuse, nessuna ragione per attaccare operatori umanitari coraggiosi ed altruisti che cercavano di raggiungere i loro concittadini che hanno un disperato bisogno di assistenza. Sia chiaro, se si scoprirà che questo attacco orrendo è stato deliberato, sarò considerato un crimine di guerra".