Siria, bomba su un convoglio di profughi: più di 100 i morti
E' salito a 112 il bilancio dei morti, oltre ad un gran numero di feriti, dell'attentato terroristico che la sera di sabato 15 aprile ha colpito una serie di autobus che trasportavano i profughi, in gran parte sciiti, in fuga dalla città siriana di Aleppo. I bus erano in attesa di entrare ad Aleppo nel quadro dell'accordo che prevedeva l'evacuazione di Kefraya e al-Foua, nel Rif di Idlib, in cambio di quella delle città di Zabadani e Madaya, nel Rif di Damasco, assediate dai combattenti di Hezbollah. Gli abitanti dei villaggi sciiti avrebbero dovuto raggiungere Aleppo, mentre quelli di Zabadani e Madaya sarebbero stati diretti nella provincia di Idlib, roccaforte dei ribelli.
Precedentemente fonti locali avevano reso noto che erano entrate in una fase di stallo le operazioni per l'evacuazione delle città di Zabadani e Madaya, nel Rif di Damasco, assediate dai miliziani di Hezbollah, in cambio di quella dei villaggi di Kefraya e al-Foua. I due convogli di bus, stando a quanto dichiara l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, risultavano bloccati alla periferia di Aleppo. L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha confermato la notizia dell'attentato ad al-Rashidin, spiegando che un'esplosione è avvenuta nei pressi degliautobus con a bordo gli abitanti di Kefraya e al-Foua, diretti ad Aleppo. Secondo il corrispondente locale, il bilancio provvisorio dell'attacco è di un morto e diversi feriti.
Intanto, già nelle prime ore di domenica mattina altri bus con a bordo migliaia di persone sgomberate dalle località siriane assediate sono ripartiti verso la loro destinazione finale, dopo ore di blocco e un attentato. Lo ha reso noto l'Osdh.
Anche Papa Francesco ha ricordato l'attentato ad Aleppo nel corso della benedizione Urbi et Orbi della domenica di Pasqua. "Quello di sabato è stato un attacco ignobile ai profughi in fuga", ha dichiarato il Pontefice, pregando il Signore Risorto affinché "sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, l'amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte".