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Silvio Berlusconi potrà di nuovo candidarsi, sì dei giudici alla riabilitazione

Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la “riabilitazione”. Una decisione che fa venir meno gli effetti della legge Severino che ne imponeva l’incandidabilità per sei anni. Se si dovesse andare alle urne, il leader di Forza Italia avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica.
A cura di Susanna Picone
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Silvio Berlusconi si può di nuovo candidare. Il leader di Forza Italia ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la "riabilitazione". La decisione dei giudici, di cui ha dato notizia il Corriere della Sera, fa venir meno gli effetti della legge Severino che ne imponeva l’incandidabilità per sei anni in seguito alla condanna definitiva nel processo sui diritti tv Mediaset arrivata nell’agosto 2013. Nel novembre 2013, per effetto della condanna, il Senato aveva votato la decadenza dell’ex premier da parlamentare. Ora, se si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di ripresentarsi per la Camera dei Deputati o il Senato della Repubblica.

La riabilitazione estingue le pene accessorie – I giudici del Tribunale di Sorveglianza, cui si erano rivolti gli avvocati del Cavaliere lo scorso marzo, hanno preso la loro decisione con un mese di anticipo rispetto al previsto. La riabilitazione “estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna”, e nel caso di Berlusconi comporta quindi la decadenza degli effetti della legge Severino, che impedisce ai condannati in via definitiva di ricoprire incarichi pubblici per sei anni. La scadenza dell’interdizione sarebbe arrivata nell’agosto del 2019. Ora la Procura di Milano può fare ricorso in Cassazione, chiedendo che la riabilitazione a Berlusconi venga revocata.

Le motivazioni dei giudici – I "carichi pendenti", cioè i procedimenti in corso dopo una richiesta di rinvio a giudizio, come sono quelli in cui è imputato Silvio Berlusconi per il caso Ruby ter, (due a Milano, che verranno riuniti, e gli altri a Roma, Torino e Siena) e uno per la vicenda escort-Tarantini, non sono automaticamente "ostativi" e non necessariamente "significativi" di una condotta "non buona" dopo l'esecuzione della pena. E' questo il senso dell'ordinanza.

Secondo i giudici, come prevede l'articolo 179 del codice penale sulla riabilitazione, il "condannato" ha dato quindi "prove effettive e costanti di buona condotta" dopo l'esecuzione della pena per il caso diritti tv Mediaset. I provvedimenti della Sorveglianza sono immediatamente esecutivi. I legali dell'ex premier avevano presentato l'istanza lo scorso 12 marzo trascorsi tre anni (come prevede la legge) dal giorno, l'8 marzo del 2015, in cui il leader di FI finì di scontare la pena affidato ai servizi sociali. Avevano allegato i documenti necessari a dimostrare il percorso seguito dall'ex presidente del Consiglio, comprese le carte che attestavano il risarcimento da 10 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate e il pagamento delle spese processuali.

Le reazioni: “Giustizia è fatta” – “Giustizia è fatta. Finalmente il nostro leader Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la ‘riabilitazione'. Un calvario durato 5 anni che non gli ha permesso di essere candidato come milioni di italiani gli chiedevano. Ora l'Italia potrà contare ancora di più su di noi”, ha scritto su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.

"Parziale giustizia a solenne ingiustizia, aspettando Strasburgo", ha scritto anche l'ex presidente del Senato Renato Schifani. Ha commentato la notizia anche il segretario della Lega, Matteo Salvini,  che si dice felice per l'ex premier: "Berlusconi che torna candidabile è una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia", si legge in una nota.

Interviene anche Giorgia Meloni, leader di Fdi: "E' una buona notizia per la democrazia e per i milioni di elettori che votano Berlusconi. Penso che il centrodestra non possa che uscirne rafforzato, presumibilmente se noi tornassimo al voto e avessimo la fortuna di poter contare su un premio di maggioranza riusciremmo noi ad arrivare al governo. Questa notizia rafforza il centrodestra, chi deve riflettere rifletta".

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