Silvio Berlusconi: “Il 2014 sarà il nostro nuovo 1994, torneremo a vincere”
Silvio Berlusconi non poteva non intervenire in occasione dei 20 anni di Forza Italia: in un videomessaggio trasmesso dal Tg4 l'ex Premier ha parlato del futuro del suo partito e anche della riforma elettorale, frutto di un accordo con Matteo Renzi, nuovo segretario del Partito Democratico. "Abbiamo davanti tante sfide: le elezioni europee, le amministrative, la realizzazione di riforme che auspichiamo da anni e finalmente anche la sinistra sembra voler realizzare" ha detto il Cavaliere che di fatto ha mostrato entusiasmo per il cambio di rotta della sinistra. E a chi lo dava per morto ha risposto così: "Dopo 20 anni Forza Italia e il suo leader sono qui, decisi ad affrontare le sfide che ci attendono. Questa è l'ultima occasione per difendere la libertà, l'ultima chiamata, e il nostro diritto di vivere in un Paese civile e prospero. Per questo ho chiesto e chiedo a tutti i moderati e persone di buon senso, agli italiani che vogliono restare liberi, di scendere in campo con me e con Forza Italia".
Berlusconi non vuole lasciare il Paese "nelle mani di chi è responsabile della drammatica crisi che stiamo vivendo". Ha anche anticipato che festeggerà il ventennale di Forza Italia il 27 Marzo e non oggi 26 Gennaio (nella quale, invece, si celebrano i 20 anni dal videomessaggio che sancì la sua discesa in campo). Il 27 Marzo 1994, nello specifico, fu il giorno in cui "Fi sconfisse la gioiosa macchina da guerra di Occhetto". Queste le parole usate dal Cavaliere a chiusura del videomessaggio:
I nostri club sono quasi 5 mila e si stanno diffondendo anche nei piccoli comuni. Presto arriveremo ai 12 mila di cui abbiamo bisogno per rendere ogni club responsabile di cinque sezioni elettorali. Forza Italia esiste e cresce. Il 2014 sarà il nostro nuovo 1994 e torneremo a vincere per noi, per i nostri figli e per la nostra Italia. Viva l'Italia, viva la libertà!
Infine inevitabile l'attacco alla magistratura e alla sinistra:
La sinistra e il suo braccio giudiziario non hanno mai rinunciato al loro disegno eversivo e non temo di esagerare definendolo così, perché quando i cittadini non possono più decidere da chi essere governati non è più democrazia. Negli ultimi anni ci sono stati quattro colpi di stato, l'ultimo quando una sentenza scandalosa mi ha condannato e quelli del Pd hanno colto l'occasione per sbarazzarsi del rivale che non erano riusciti a battere alle urne. Sono passati sopra tutte le regole e hanno applicato retroattivamente una legge senza alcun riguardo per il diritto del Paese.