Sicilia, indagato per riciclaggio Genovese, il recordman di preferenze alle regionali
Luigi Genovese è il quarto indagato all'Assemblea regionale siciliana, dopo nemmeno un mese dalla sua elezione. I finanzieri del Comando Provinciale di Messina, nell'ambito di un'inchiesta sul riciclaggio, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, stanno procedendo all'esecuzione del sequestro di società di capitali, conti correnti, beni mobili ed immobili, ed azioni riconducibili, oltre che al neodeputato, anche all'ex deputato Francantonio Genovese, suo padre, già condannato a 11 anni per corruzione ed ai suoi familiari, tra cui la sorella di Luigi, Rosalia e il cugino Marco Lampuri. Beni sequestrati pari a 100 milion di euro, considerati profitto o strumento di reato. Le indagini hanno inizialmente consentito di trovare fondi esteri per un ammontare pari ad oltre 16 milioni di euro, schermati da una polizza, intestata proprio a Luigi accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Bermuda. L'avviso di garanzia gli è stato notificato questa mattina: i reati contestati sono riciclaggio ed evasione fiscale.
I fondi sarebbero in parte transitati presso una banca di Montecarlo (più di 25 milioni) e intestati ad una società panamense (Palmarich Investments) controllata da Francantonio Genovese e dalla moglie Chiara Schirò; in parte (per oltre 6 milioni) sono stati trasferiti in contanti in Italia direttamente a Genovese tramite spalloni. In questo modo i Genovese avrebbero cercato di renderli irrintracciabili. Dopo che la moglie del deputato nazionale, Genovese senior, ha aderito alla voluntary disclosure per la parte di sua competenza ed ai limitati effetti delle sanzioni previste dalla annualità in corso di accertamento, sono emersi altri illeciti. A partire dal 2016, a Genovese erano stati notificati da parte dell'Agenzia delle Entrate alcuni avvisi di accertamento per oltre 20 milioni di euro derivanti dalla conclusione di verifiche fiscali condotte nei suoi confronti: le indagini hanno messo in luce una complessa attività di ulteriore riciclaggio finalizzata anche a frodare il fisco.
Che lo studente appena 21enne fosse un recordman era stato già dimostrato: all'Ars era entrato con Forza Italia con un bottino di 18mila voti. A chi lo chiamava "impresentabile" Luigi rispondeva attaccando il M5S: "Gli impresentabili sono i 5 Stelle con il loro linguaggio volgare, non io o mio padre". E chi a lo incalzava chiedendogli il motivo del suo precoce successo in politica opponeva l'evidenza: "I Genovese hanno fatto solo del bene a Messina e la città ce lo ha riconosciuto". Sarà tra i tre deputati a salire sui banchi della Presidenza dell'Assemblea siciliana alla prima seduta della legislatura che si aprirà tra circa venti giorni: Genovese jr è il deputato più giovane del Parlamento, e insieme a lui l'altro deputato-segretario sarà Elena Pagana del M5s, 26 anni; mentre a presiedere sarà il deputato più anziano, Alfio Papale (Fi), di 66 anni.
Ora Genovese è nel mirino della Procura, dopo i casi dei deputati inquisiti Cateno De Luca, nella lista Udc, Edy Tamajo, centrosinistra, e Riccardo Savona, candidato con Forza Italia.
"Comincia malissimo il giovane Genovese la sua carriera di deputato: furbetto e spregiudicato come il signor padre. Più che di impresentabili qui si tratta di irricevibili! Si allunga l'elenco dei neo deputati indagati o arrestati e siamo ancora lontani dall'insediamento dell'Ars" – Commenta così il deputato Claudio Fava, candidato a presidente della Regione con Sinistra Italiana – "Le colpe dei padri forse non ricadono sui figli. I conti correnti all'estero e le proprietà immobiliari invece sì, stando all'inchiesta della magistratura".
