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Si sfoga su Facebook: “I capi assumono le belle”. Sospesa dal lavoro

La vicenda di una 33enne trevigiana, dipendente di una banca di Padova, che è stata costretta a lasciare il suo lavoro dopo essere stata sospesa per alcune affermazioni espresse tramite Facebook.
A cura di Susanna Picone
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Una trevigiana di 33 anni dipendente in una banca di Padova si sfoga su Facebook denunciando l’abitudine degli uomini di fare colloqui e assumere solo ragazze giovani e con il fisico da fotomodella, il suo capo probabilmente si sente chiamato in causa e per la dipendente arriva una sospensione dal lavoro. Sospensione in seguito alla quale lei dà le dimissioni. A raccontare la vicenda della ormai ex bancaria è il “Mattino di Padova”. La 33enne si è sentita costretta a lasciare il suo lavoro dopo essere stata sospesa per alcune affermazioni espresse tramite il noto social network. A metterla nei guai è stata una discussione intavolata con i suoi contatti e che ha suscitato svariate polemiche. La bancaria su Facebook in pratica aveva scritto che i capi preferiscono le belle. Che i datori di lavoro, insomma, si lasciano ammaliare più dalla bellezza delle candidate che dalle loro competenze.

Le frasi della bancaria padovana su Facebook

“Ha un nome la patologia di certi uomini che fanno i responsabili del personale e fanno colloqui solo a ragazzine di 19 anni con il fisico da modella e gli occhioni da cerbiatta?”, questo il post della bancaria di Padova. Sfogo seguito poi da un altro commento: “Gli uomini sono fatti così: se sei bella per loro sei bravissima, hai valore e sei piena di meriti. Punto. E poi stiamo qui a parlare di donne e meritocrazia. Se le donne oggi fossero al mio posto a vedere e sentire quello che vedo/sento io forse aprirebbero gli occhi…”. Le frasi della donna, come si diceva, hanno suscitato tanti commenti ed evidentemente il suo sfogo è stato letto anche dai datori di lavoro dell’impiegata. E anche se la 33enne non aveva fatto nessun riferimento specifico su Facebook la reazione del capo, che a quanto pare in precedenza aveva fatto un colloquio a una giovanissima candidata, non si è fatta attendere. All’impiegata è infatti arrivata una lettera di richiamo con la sospensione di 5 giorni dal lavoro. Ma non solo: dopo un colloquio tempestoso con il responsabile del personale sono arrivate anche le dimissioni.

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