Premio Strega: le 12 donne che hanno vinto dal 1947 ad oggi
Tra i premi letterari più prestigiosi in Italia c'è sicuramente il Premio Strega. Il riconoscimento fu istituito nel 1947 da Guido Alberti e Maria Bellonci e, nel corso del tempo, ha visto tra le sue file scrittori e scrittrici che hanno fatto la storia della letteratura italiana, come Elsa Morante e Natalia Ginzburg.
Questo premio è sempre sotto i riflettori, non solo per la sua risonanza in campo editoriale, ma anche perché è spesso accompagnato da chiacchiere e polemiche. In particolare, è saltato agli occhi di tutti i più accaniti lettori e conoscitori della storia del Premio Strega che, nel corso delle 76 edizioni, sono solo 12 le donne che hanno conquistato il podio.
Quali sono le scrittrici vincitrici del Premio Strega? Scopriamolo insieme.
Premio Strega: le 12 donne vincitrici
La prima donna ad aggiudicarsi il Premio Strega fu Elsa Morante, ben 10 anni dopo la sua istituzione. Nel corso degli anni, poche sono le scrittrici i cui libri sono stati considerati meritevoli del premio, ma questi titoli sono ormai immortali. Ecco chi sono le scrittrici vincitrici e quali sono i libri con i quali erano in gara.
Elsa Morante ( L'isola di Arturo, 1957)
La prima donna a vincere il Premio Strega fu Elsa Morante, che arrivò al primo posto con L'isola di Arturo, un libro amato e lodato non solo per l'alto livello stilistico riconosciuto alla scrittrice, ma anche per la sua trama: attraverso il protagonista, la Morante parla dell'ignoto, della solitudine e della forza che ognuno deve trovare dentro di sé per riscattare i dolori inevitabili in cui si inciampa nel corso della vita.
Natalia Ginzburg (Lessico famigliare, 1963)
Qualche anno dopo fu la volta di Natalia Ginzburg, con il famoso testo Lessico famigliare. Al centro della narrazione c'è una famiglia ebraica, i Levi, di cui si raccontano gli anni tra i Trenta e i Cinquanta del Novecento. Per ricostruire le vicende e i percorsi di vita di ciascun componente, la scrittrice usa la parola: modi di dire gergali, espressioni particolari e termini legati al mondo dei protagonisti diventano descrizioni di modi di essere e di vivere.
Anna Maria Ortese (Poveri e semplici, 1967)
Tra i libri vincitori del Premio Strega meno conosciuti c'è sicuramente Poveri e semplici, di Anna Maria Ortese. Sebbene non sia particolarmente preso in considerazione dall'editoria contemporanea, questo testo merita grande attenzione. I protagonisti del libro sono quattro persone i cui destini si incrociano per il subaffitto di un appartamento. Tra loro nascerà un forte legame, che sarà, però, messo a dura prova più volte, nel corso del tempo.
Lalla Romano (Le parole tra noi leggere, 1969)
Più conosciuto è Le parole tra noi leggere, il libro di Lalla Romano che si aggiudicò il Premio Strega nel 1969. Tema principale di queste pagine è il rapporto madre-figlio: fino a che punto una donna può spingersi per amore della creatura che ha messo al mondo? Quando e quanto l'amore di una madre può diventare soffocante e deleterio per la crescita di un figlio?
Fausta Cialente (Le quattro ragazze Wieselberger, 1976)
Se amate le ambientazioni ottocentesche, dovete certamente recuperare Le quattro ragazze Wieselberger, il libro con cui Fausta Cialente vinse il Premio Strega nel 1976, dopo più di quarant'anni di successi letterari e numerose attività in ambito letterario. Raccontando la storia delle sorelle Wieselberger e della loro famiglia, la scrittrice ci offre una panoramica attenta e puntuale della storia di quel periodo.
Maria Bellonci (Rinascimento privato, 1986)
Era il 1986 quando Maria Bellonci fu dichiarata vincitrice del Premio Strega con Rinascimento privato, un libro che ha conquistato tutti, ma soprattutto gli amanti del genere storico. Protagonista del libro è Isabella d'Este. Tra le pagine, si mescolano fatti storici reali e personaggi e dinamiche frutto dell'immaginazione della scrittrice, dando vita ad un mondo fatto di fascino e sfarzo.
Mariateresa Di Lascia (Passaggio in ombra, 1995)
Nel 1995 fu la volta di Passaggio in ombra, una vittoria che ha portato con sé non solo ammirazione, ma anche commozione: la scrittrice di questo testo, Mariateresa Di Lascia, infatti, venne a mancare nel 1994 a causa di un tumore. Il libro fu pubblicato postumo dalla Feltrinelli e si aggiudicò il primo posto senza che colei a cui appartiene potesse gioire del risultato raggiunto.
Dacia Maraini (Buio, 1999)
Tra i nomi più apprezzati nel panorama letterario c'è sicuramente quello di Dacia Maraini. Fu lei a vincere il Premio Strega nel 1999 con Buio, un libro dalla tematica forte e dai toni crudi, destinato a non lasciare indifferenti in alcun modo i suoi lettori. Non un romanzo, ma 12 racconti che hanno come tema conduttore la violenza sui bambini.
Margaret Mazzantini (Non ti muovere, 2002)
Nel 2002 è stata la volta di Margaret Mazzantini, che ha convinto e conquistato la giuria con un libro altrettanto forte e intenso nella trama e nella scrittura: si tratta di Non ti muovere, la cui storia è stata portata anche sul grande schermo. Anche in questo caso è la violenza, il tema principale. In particolare, però, lo sguardo è rivolto alla violenza sulle donne, raccontata dal punto di vista del carnefice.
Melania Mazzucco (Vita, 2003)
Anche l'anno dopo il Premio Strega fu portato a casa da una donna. Nel 2003, infatti, fu la volta di Melania Mazzucco con Vita, un libro dallo sfondo storico e dai toni dolci e commoventi. I protagonisti del romanzo sono Diamante e Vita, due bambini che a causa della povertà e della miseria delle loro famiglie vengono mandati a vivere in America. Ma New York non è il sud Italia e, per farcela, i due devono contare l'uno sull'altra.
Helena Janeczek (La ragazza con la Leica, 2018)
Si dovrà poi aspettare 15 anni per vedere un'altra donna in cima al podio: nel 2018 è stata la volta di Helena Janeczek, che ha ottenuto il favore della giuria con il libro La ragazza con la Leica. Si tratta di una biografia che racconta la storia di Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia, la cui storia è ricostruita grazie ai ricordi di chi l'ha stimata e amata personalmente e professionalmente.
Ada D'Adamo (Come d'aria, 2023)
Infine, quest'anno è stata la volta di Ada D'Adamo con Come d'aria. La vittoria di questo libro ha generato molta commozione, perché l'autrice è venuta a mancare subito dopo l'annuncio dei libri in corsa per il Premio nel 2023. La storia narrata è la sua, che si intreccia in maniera indissolubile a quella della figlia, nata con una grave patologia. I dolori fisici si mescolano a quelli del cuore, dando vita ad un racconto a cuore aperto che non può far altro che toccare chiunque lo legga.